Roma, De Rossi, Londra, Pallotta e le sliding doors restano chiuse

foto Mancini
Certe cose succedono solo a Roma e se proprio non a Roma, a Londra, un po' più in là. De Rossi - nella City - mangia con la figlia Gaia nello stesso ristorante...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Certe cose succedono solo a Roma e se proprio non a Roma, a Londra, un po' più in là. De Rossi - nella City - mangia con la figlia Gaia nello stesso ristorante del presidente Pallotta e nessuno si accorge della presenza dell’altro. Incredibile, irreale, come fossero due persone normali e non due straconosciuti. E se - fantasticando - invece fosse accaduto il contrario? Un incontro in bagno, alla cassa. Sliding doors, ciack si rigira. Un futuro nuovo si apre, il passato per una volta si dimentica, altro che fumo di Londra. “Presidente, che ci fa qui”, avrebbe potuto dire De Rossi a Jim. “Tu, piuttosto...”. Vabbè, sono lì entrambi, che importa sapere perché e per come, si va oltre. Ecco, saluti, abbracci, spiegazioni postume e magari anche qualche rancorino tirato fuori davanti a quella cassa o alla porta della toilette del lussuoso ristorante londinese. “Vieni, Daniele, accomodati tra noi, del resto sei uno di famiglia”. Lì, in quel tavolo presidenti dirigenti vari della Roma del futuro, che a Daniele è stato sottratto. De Rossi consiglia, si agita al tavolo, fa il dirigente capitano, dimostra in quella sede di capire di calcio, di pallone, magari più di altri, abilissimi manager del resto dell'universo, di ciò che gli gira intorno ma che calcio da campo proprio non è. “Daniele, grazie dei consigli. Facciamo così: ti faccio il contratto da calciatore e l’anno prossimo costruisci la Roma del futuro”. La sliding doors, resta chiusa, e quel fumo di Londra sale ancora in cielo. Tutto come prima. Abbiamo scherzato. 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino