Rio 2016, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè argento nel tuffo sincro da tre metri

Tania Cagnotto e Francesca Dallapè
Dal nostro inviato RIO DE JANEIRO- Quelle gocce che scendono da cielo si mischiano alle lacrime, finalemnte di gioia. Finalemnte arriva quel podio inseguito così a lungo....

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Dal nostro inviato RIO DE JANEIRO- Quelle gocce che scendono da cielo si mischiano alle lacrime, finalemnte di gioia. Finalemnte arriva quel podio inseguito così a lungo. Un tuffo nel sogno. Sono bellissime Tania Cagnotto e Francesca Dallapè quando si stringono nell'abbraccio dopo l'ultimo tuffo che vale la medaglia d'argento. «E’ durato troppo poco, non sapevamo se esultare perché non si sa mai nei tuffi» l’emozione è fortissima e fa tremare la voce di Tania. Francesca apre la sua gioia in un sorriso che racconta tutto, rivela: «Io il tabellone l’ho visto solo alla fine, durante la gara non volevo sapere nulla. Nell’abbraccio avrò chiesto a Tania mille volte: “Ma davvero ce l’abbiamo fatta?” e ho continuato così nonostante le mi dicesse: “Sì penso di sì». Finalmente sono là dove meritano, sul podio olimpico, che le aspettava impaziente da troppi anni.


E va benissimo anche che il cielo sia grigio come quello di Bolzano dove si allenano.  «Abbiamo voluto il brutto tempo perché noi siamo forti col cielo grigio e anche quando ha inisiato a piovere ci siamo dette: “E’ un segno”». E allora ecco quel podio che a Londra era sfuggito in modo amaro. Impossibile che nel grande libro dei cinque cerchi non ci fossero incisi i nomi di una coppia così forte che solo in stagione ha conquistato tre argenti e un bronzo nelle quattro tappe delle World Series vincendo anche l’ottavo titolo europeo di fila nella rassegna continentale di Londra, disputata a maggio. E’ andata bene nonostante tutto.

La Cina resta lontana ma questo lo si sapeva. Wu Minxia e Shi Tingmao sono due robot. Ma dietro, umane e felici ci sono loro. Umane come la paura di essere troppo vicine al traguardo che le porta a sbagliare il penultimo tuffo: il triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato. Ma per fortuna le canadesi, le britanniche e le australiane hanno fatto molto peggio. L’argento si tinge d'azzurro.

Per la Dallapè era l'ultima gara di una carriera luminosa, per la Cagnotto resta ancora la gara individuale. Da affrontare di sicuro con un'altra testa: «Adesso vado proprio sciolta, mi godrò ogni tuffo perché non ho nulla da perdere. Sarà una gara bellissima». Tania dopo questa prova dirà addio alle Olimpiadi e forse chiuderà qui in generale.  CagnottoDallapè tutto attaccato scintilla nel libro della storia olimpica.



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Il Gazzettino