Quattordici sedi per le gare, tra Tofane e val di Fiemme /La mappa

Chi sarà il tedoforo che la sera del 6 febbraio 2026 porterà allo stadio Meazza di Milano la torcia con cui accendere la fiamma olimpica? Nel 2006, quando i Giochi...

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Chi sarà il tedoforo che la sera del 6 febbraio 2026 porterà allo stadio Meazza di Milano la torcia con cui accendere la fiamma olimpica? Nel 2006, quando i Giochi si disputarono a Torino, toccò a Stefania Belmondo. Anche stavolta il nome dell'ultimo tedoforo sarà tenuto segreto fino all'ultimo, ma il resto dela XXV edizione dei Giochi è nota.



«Siamo dei precursori e ne siamo orgogliosi», disse il presidente del Coni, Giovanni Malagò, presentando la doppia candidatura di Milano-Cortina. Precursori anche dal punto di vista economico: contro i 51 miliardi di dollari spesi dalla Russia per Sochi 2014, il progetto italiano prevede una spesa di 1,5 miliardi di euro di cui circa 900 milioni di contributo Cio.



La cerimonia di apertura sarà il 6 febbraio 2026 allo stadio Meazza di Milano, quella di chiusura il 22 febbraio all'Arena di Verona. 14 i siti olimpici previsti divisi in quattro cluster: Milano, Valtellina, Cortina, Val di Fiemme. Per il 93% si tratta di sedi esistenti o temporanee.
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Il Gazzettino