Mancini: «Io un folle? Credevo alla finale, perché penso sempre positivo»

Mancini: «Io un folle? Credevo alla finale, perché penso sempre positivo»
dal nostro inviato FIRENZE Chiellini e Bernardeschi gli hanno dato del "folle", solo perché Mancini aveva...

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dal nostro inviato

FIRENZE

Chiellini e Bernardeschi gli hanno dato del "folle", solo perché Mancini aveva previsto, o credeva alla possibilità che l'Italia andasse in finale dell'Europeo. «Ci credevo, perché credo sempre nelle cose positive», le parole del Ct al canale della Figc, a due giorni dalla finalissima contro l'Inghilterra. «Ma sono stati bravi i giocatori a crederci fin dall'inizio, anche se non era così semplice». Sull'avversaria, l'Inghilterra, che domenica giocherà in casa, a Wembley. «Ha meritato di arrivare in finale: è una squadra solida, subisce molto poco. Italia-Inghilterra a Wembley sarà una bellissima finale». Poi, al sito della Uefa, ha aggiunto. «Speravamo di poter fare un bel lavoro. Questo lo abbiamo fatto, ma alla fine conterà anche vincere. Sono orgoglioso di quello che i ragazzi hanno fatto. Non era semplice. Ci hanno creduto sin dal primo giorno. Essere arrivati alla finale è un grande traguardo. Però non basta. L’Inghilterra avrà lo stadio quasi tutto a sostenerla, è chiaro che ci sarà un bel tifo per loro. Però, considerando che a parte le ultime partite dell’Europeo, venivamo da un anno e mezzo senza tifosi, va bene anche così. Credo sia una bellezza avere tanti tifosi allo stadio. Siamo noi a dovergli mettere pressione, se saremo bravi ad andare in vantaggio. Poi è chiaro che le partite vanno giocate fino alla fine perché poi l’Inghilterra è una grande squadra, forte fisicamente e tecnicamente, una squadra che lotta. Ci sarà da combattere fino alla fine»

Mancini, in mattinatata, aveva anche fatto gli auguri al suo compagno di viaggio, Gianluca Vialli, che oggi compie 57 anni. "Tanti auguri bomber e fratellino. Un giorno ideale per il compleanno.". Giorno ideale perché nel 2006, proprio il 9 luglio, l'Italia di Lippi ha alzato al cielo la coppa del mondo.

 

 

 

 

 

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Il Gazzettino