Italvolley femminile campione d'Europa, da imperfetta e paurosa a perfetta e stupenda

Italvolley femminile campione d'Europa, da imperfetta e paurosa a perfetta e stupenda
La metamorfosi. L'Italvolley femminile si trasforma: da imperfetta e paurosa come aveva salutato i Giochi di Tokyo a perfetta e stupenda, come è stata incoronata dalla...

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La metamorfosi. L'Italvolley femminile si trasforma: da imperfetta e paurosa come aveva salutato i Giochi di Tokyo a perfetta e stupenda, come è stata incoronata dalla Stark Arena di Belgrado. Le azzurre sono campionesse d'Europa, per la terza volta nella nostra storia. La Serbia campione del mondo – già, proprio la squadra che ci aveva sbattuto fuori dalle Olimpiadi – questa volta si inchina. E nonostante il palcoscenico continentale sia oggettivamente meno prestigioso di quello a cinque cerchi per loro è una sconfitta che fa tremendamente male perché arrivata in casa, davanti a ventimila tifosi che prima hanno trasformato il palazzetto in una bolgia ma che, dal terzo set – capito l'andazzo – sono sprofondati in un silenzio che ha fatto da antipasto al trionfo azzurro.

 

 

Paola Egonu mette a segno 29 punti e viene premiata come Mvp ma la verità è che l'Italia ha vinto questo titolo, questa finale in particolare, non contando solo sulla sua superstar, ma vincendo di squadra. Con la grinta di Miriam Sylla, presente ovunque. I muri di Anna Danesi e Cristina Chirchella. La regia ispirata di Alessia Orro. Le martellate di una Elena Pietrini sempre più in crescita. La difesa dell'intramontabile Moki De Gennaro. Le polemiche sui troppi social innescate dopo Tokyo dal ct Mazzanti sono alle spalle: ora, anzi, questi benedetti social è ora di scatenarli con le foto della festa.

 

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Il Gazzettino