Inter, vietato distrarsi. Conte: «La Juve un riferimento per capire a che punto siamo»

Inter, vietato distrarsi. Conte: «La Juve un riferimento per capire a che punto siamo»
Nella partita più delicata di tutte, il derby d’Italia...

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Nella partita più delicata di tutte, il derby d’Italia contro la Juventus nel quale fascino e rivalità si intrecciano tra loro, l’Inter cerca di ripartire dopo la sconfitta con la Sampdoria e il pareggio contro la Roma. Il Milan è a tre punti e lunedì sarà impegnato a Cagliari nel posticipo serale, dopo aver tirato un sospiro di sollievo per le negatività di tutti i giocatori in rosa (restano positivi Krunic e Rebic, ma Calhanoglu e Theo Hernandez ieri mattina avevano saltato l’allenamento e la cosa aveva destato preoccupazione). I nerazzurri non possono più sbagliare. Antonio Conte si affida al suo solito totem, Lukaku. Il belga arriva dall’incornata vincente contro la Fiorentina al minuto 119, che ha regalato all’Inter la qualificazione ai quarti di finale con il Milan. Attorno a questa partita con la Juventus, però, aleggiano le tante voci sulle vicende societarie e sulla due diligence di Bc Partners sui conti del club di viale Liberazione. Il fondo di private equity londinese – guidati dal greco Nikos Stathopoulos – ha al momento l’esclusiva e valuta la società attorno ai 750-800 milioni di euro (un miliardo di euro è, invece, la valutazione di Zhang Jindong, il patron di Suning). Fattori che, però, devono restare in ambito economico-finanziario e che non possono distrarre Handanovic e compagni. «È inevitabile che la Juventus debba rappresentare un parametro di riferimento perché in questi anni ha stradominato in Italia e quindi una squadra che vuole capire a che livello è ha come punto di riferimento loro», ha detto Conte in conferenza. «Non voglio indicare favorite. Dobbiamo avere grandissimo rispetto verso una squadra che ha dominato per nove anni e vuole arrivare al decimo». Sul gap, ha aggiunto: «Penso che nessuna squadra possa dire di averlo colmato in Italia. Loro per nove anni hanno dominato e operato in una maniera importante, riuscendo sempre a cambiare, a volte a ringiovanire, a prendere giocatori di esperienza. Anche quest’anno hanno aggiunto Chiesa, Morata, Kulusevski e McKennie. Va dato atto che cercano ogni anno di migliorarsi».

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Il Gazzettino