Quella contro il Torino, domani sera a San Siro, rischia di essere l’ultima partita di Frank de Boer sulla panchina dell’Inter. «Abbiamo iniziato un...
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Rivincita. «Sono un po’ stanco di parlare di queste cose. Non mi serve questa situazione, contano solo i giocatori e la squadra. Mi interessa solo come possiamo cambiare questo momento, è molto difficile per me e per l’Inter. Abbiamo lavorato come sempre, per me è solo una questione di tempo. So che è molto difficile perché nel calcio non c’è molto tempo ma è così, rimanere concentrato sul Torino è l'unica cosa che posso fare».
Colloquio con dirigenza. «Abbiamo iniziato un progetto che sapevamo non fosse facile. Negli ultimi 5 anni l’Inter non ha mai vinto, c’è una ragione e dobbiamo cambiare. La società Suning sapeva questo e ha accettato, con grande fiducia di fare il meglio per l’Inter».
Atalanta. «Il primo tempo è stato il peggiore da quando sono qui, ero arrabbiato con i giocatori perché non erano quelli che conosco. Abbiamo cambiato atteggiamento nella ripresa e ho visto giocatori con più coraggio col pallone».
Spogliatoio. «È con me al 100%. Io ho molta fiducia nella squadra, sappiamo di dover migliorare molto considerando le ultime partite. Sono fiducioso, abbiamo giocato solo una partita molto male».
Dirigenza. «Parliamo sempre in campo e fuori e l’ambiente è molto disponibile. Loro hanno una propria opinione, ognuno ha la sua e non c’è problema. Sento la fiducia di Suning e in questo momento è molto importante sia per me sia per la squadra».
Conferma. «Potrebbe non bastare la vittoria contro il Torino? Non devo pensarci, io sono ottimista».
Errori. «La filosofia è sempre rimasta la stessa, molte partite le abbiamo giocate come volevamo. Magari non per 90 minuti, però contro Juventus, Roma, Cagliari e Bologna ho visto l’Inter che vorrei vedere sempre. È molto difficile lavorare con 20 nuovi giocatori, molti sono delusi perché non giocano ma solo undici possono scendere in campo».
Preparazione. «Quando hai più settimane per preparare il campionato, riesci a trovare i limiti della squadra e prepararti meglio per il campionato. Quello che dovevamo provare nelle amichevoli, lo stiamo provando nelle gare ufficiali. Non è che con un altro allenatore questi problemi si risolveranno, un altro tecnico dovrebbe affrontare le stesse problematiche». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino