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Formazione titolare: Szczesny; Dijmsiti, Bonucci, Ranocchia; Wijnaldum, Mkhitaryan, Pogba; Zaniolo; Di Maria, Ibrahimovic, Chiesa. In panchina: Carnesecchi, Traore, Muldur, Miranchuk, Castrovilli, Krunic, Ederson, Demme. Indisponibile (causa doping): Palomino. Prendere nota: questa squadra potrebbe lottare per lo scudetto, con una panchina di alto livello. Piccolo problema: nessun altoparlante degli stadi potrà annunciarla nel prossimo turno di campionato perché rappresenta la Croce Rossa Football Club. E' la nazionale degli infortunati, con tre convalescenti reduci da malanni e operazioni legate alla scorsa stagione: Ibrahimovic, Chiesa e Castrovilli.
INCIDENTI E FATALITÀ
Dalla ripresa dei lavori - primi di luglio - ad oggi, con la partenza anticipata dei campionati in nome del mondiale in Qatar, una mattanza. Premio jella alla Roma, che ha perso due pezzi da novanta nel giro di 24 ore: prima Wijnaldum rottura della tibia - poi Zaniolo, spalla sinistra lussata nella gara contro la Cremonese. I casi Wijnaldum e Zaniolo, pesantissimi per Mourinho, vanno però circoscritti alla voce fatalità.
MENO ALLENAMENTI
Paolo Bertelli, uno dei migliori preparatori atletici italiani, ex Roma, Juventus, Italia e Sampdoria, ora in Turchia con Andrea Pirlo al Fatih Karagumruk, spiega: «Bisogna fare attenzione a distinguere i casi: ci sono quelli legati a scontri di gioco, quelli di natura articolare come le rotture dei legamenti e quelli di tipo muscolare. La crescita degli infortuni degli ultimi anni è legata in modo esponenziale all'aumento delle partite, nazionali e internazionali. Si gioca e si viaggia di più, di conseguenza ci si allena di meno. La situazione attuale si spiega anche con la partenza anticipata dei campionati in vista del mondiale in Qatar. È stata un'estate torrida in tutta Europa. Questo clima crea problemi enormi ed è una delle cause principali delle lesioni muscolari. Bisogna mettersi d'accordo una volta per tutte: o si accettano gli infortuni, oppure si gioca di meno, magari riducendo il numero delle squadre nei campionati. I calciatori sono uomini, non macchine».
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Il Gazzettino