VICENZA È un’Imoco da 10 (e lode). Battendo Busto Arsizio nella finale di ieri sera sotto il tetto del PalaGoldoni, le pantere hanno alzato la loro quarta Supercoppa...
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IL MATCH
L’avvio del match non è stato spettacolare, ma il weekend è stato movimentato tra spostamenti di sede e semifinali interrotte. Conegliano è stata però la più veloce a trovare le giuste misure, disinnescando molto presto Mingardi, temibile opposto dell’Uyba che non è riuscita a raggiungere la doppia cifra e si è fermata a un 33% complessivo in attacco, comunque migliore del 28% di squadra. Tutto ciò a fronte del 54% dell’Imoco, le cui attaccanti hanno tutte potuto beneficiare dell’ottima vena di Wolosz. Due dati spiccano: la “peggiore” (si fa per dire) attaccante gialloblù è stata Sylla con il 43%; le altre hanno tutte raggiunto o superato il 50, con il picco della Mvp Folie che ha chiuso con il 75%. L’altro dato riguarda i palloni smistati dalla polacca: l’attaccante più cercata è stata l’ultima arrivata, ossia McKenzie Adams, che in spogliatoio si è già guadagnata il nomignolo “Mac”. La statunitense ha attaccato 20 dei 75 palloni complessivi dell’Imoco, più di metà dei quali andati a segno.
L’ANALISI
È stato proprio l’attacco assieme al muro a fare la differenza nella finale di Supercoppa, preceduta dal saluto alle squadre del ministro dello sport Vincenzo Spadafora.
Il Gazzettino