Gasperini furioso dopo Atalanta-Udinese: «Io espulso da un ragazzino, adesso basta»

«Se gli arbitri sono professionisti, e magari per vent'anni girano sempre gli stessi quaranta, ci mettano la faccia anche loro come ce la metto io». Non la manda a...

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«Se gli arbitri sono professionisti, e magari per vent'anni girano sempre gli stessi quaranta, ci mettano la faccia anche loro come ce la metto io». Non la manda a dire, Gian Piero Gasperini, scottato al triplice fischio, più che dalla beffa firmata Beto per l'1-1 al 94', dal giallo che reclama di non aver visto e poi dell'allontanamento dalla panchina al novantesimo comminatogli da Livio Marinelli di Tivoli. Direttore di gara che di mestiere fa il maresciallo degli Alpini ma che dopo Atalanta-Udinese si vede retrocesso di categoria: «Perché mi devo far sventolare davanti dei cartellini da dei ragazzini?», sbotta il tecnico dei bergamaschi nella pancia del Gewiss Stadium di Bergamo.

Atalanta-Udinese 1-1, a Gasperini non basta Malinovsky. Beto nel finale beffa i bergamaschi

L'interessato nega incomprensioni, ma lamenta un difetto di comunicazione: «Non sapevo nemmeno di essere stato ammonito, non stavo rimproverando un mio giocatore e l'arbitro ha frainteso come si usa dire. E poi, quali proteste? Non avevo detto niente. Sul fallo subìto da Scalvini, casomai, è stato tutto lo stadio a protestare - ha rincarato la dose il Gasp - una cosa assurda. Non ho una controparte che mi spieghi il perché. Questi signori devono metterci la faccia: non ho protestato, non ho detto niente, non ci sono stati episodi in questa partita». Risultato, pareggino a parte, la prima cacciata dell'allenatore di Grugliasco della stagione, decisamente andata di traverso: «È la mia parola contro la loro, non mi sono nemmeno accorto di essere stato ammonito. Mi sono limitato a chiedermi ad alta voce per quale motivo lo fossi stato. Gli arbitri sono professionisti, può darsi non siano pagati molto, ma devono comportarsi come tali».

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Un affondo al sistema, più che al designato di turno: «Esiste un problema di qualità che è enorme», la sentenza. Un parere corroborato, ma soltanto in parte, dal collega in bianconero: «Sul vantaggio atalantino c'è stato un mezzo fallo su Udogie, mentre chiedeva l'uno-due in uscita, poi prima del gol di Malinovskyi una rimessa laterale a favore dei padroni di casa. Da bordocampo, però, la visione delle cose è parziale». Se Luca Gotti opta per un profilo signorile, di là il profeta del calcio bergamasco non ci sta: «Vengano, i signori arbitri, a spiegarci le situazioni, a dirci perché prendono certi provvedimenti disciplinari: se ci mettessero la faccia, almeno si vedrebbero di che pasta sono. C'è un problema di qualità: sono professionisti o no?».

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Il Gazzettino