C'è qualcosa di epico nella vittoria dell'Ax Milano a Valencia (98-103). E c'è qualcosa di magico nel secondo debutto all'Olimpia dopo quattro anni...
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La Dinamo Banco di Sardegna Sassari batte l'Unet Holon 98-84 e tiene accesa una flebile fiammella. La squadra di coach Federico Pasquini reagisce prontamente alla debacle interna di domenica scorsa contro la Betaland Capo d'Orlando, che ha segnato uno dei momenti più critici degli ultimi due anni per i biancoblù, culminata con le dimissioni - poi respinte dalla società - dell'allenatore e general manager originario di Ferrara. Grazie al successo piuttosto netto nella gara 6 del girone preliminare di Champions League, Sassari riaccende la speranza di poter proseguire il suo percorso europeo. Ma soprattutto, grazie a una prova corale di grande intensità, Sassari fa pace col proprio pubblico dopo una settimana tesa, interrompe una striscia negativa che tra campionato e coppa durava da quattro match, centra la prima vittoria in casa in Europa e mostra evidenti passi avanti, soprattutto sul piano del carattere e dell'organizzazione di gioco. Ne giova soprattutto la difesa, il marchio di fabbrica della filosofia cestista di Pasquini. E come già visto contro Milano e in poche altre occasioni dall'inizio della stagione, quando stringe le maglie della difesa la Dinamo diventa un osso durissimo. Quanto al match, sugli scudi Polonia, top scorer con 18 punti e autore di 9 rimbalzi.
Il Cedevita Zagabria travolge la Fiat Torino per 65-87, conquistando virtualmente il passaggio del turno in EuroCup e inguaiando i torinesi, alla terza sconfitta consecutiva.
Il Gazzettino