Chiamatela zona Lazio. Ancora una vittoria in pieno recupero. La nona. Quella che permette ad Inzaghi di eguagliare la striscia di Eriksson della stagione 1998-99. I biancocelesti...
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CIRO AL BERSAGLIO
Non è stata certo una gara semplice. Senza Luis Alberto e Leiva e con Cataldi affaticato Inzaghi inventa Correa trequartista. La scelta è azzardata tanto che l’argentino fatica e non poco a sfondare. Deve coprire più campo e sotto porta perde lucidità. E’ lui a sbagliare la palla del vantaggio del Brescia. Luiz Felipe completa l’opera lasciando Balotelli solo soletto. La Lazio accusa il colpo ma reagisce grazie ai suoi uomini migliori. Milinkovic calamita tutti i palloni che serve in profondità per gli inserimenti. Su uno di questi è lesto Caicedo e ingenuo Cistana che lo trattiene in area. Rosso e rigore che Immobile scaraventa alle spalle di Joronen. L’uomo in più per assurdo aiuta il Brescia che cerca disperatamente ossigeno. Corini, in tribuna per squalifica, toglie Torregrossa e dispone la squadra con un 4-4-1 che la Lazio fa fatica a bucare. Quando il pari sembra scritto ecco di nuovo Caicedo che fa una sponda perfetta per il piattone di Immobile che lancia la Lazio in orbita. Con una tigna così tutto è possibile
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Il Gazzettino