Andrea Compagno, chi è l'attaccante convocato da Mancini in Nazionale: viveva con 400 euro di stipendio, poi l'esplosione in Romania

Nato a Palermo nel 1996 e oggi allo Steaua Bucarest, in Romania. Ha già segnato 17 gol in 29 gare

Una delle sorprese nella Nazionale di Roberto Mancini, per le gare di marzo, qualificazioni a Euro 2024, contro Inghilterra e Malta, è Andrea Compagno, nato a...

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Una delle sorprese nella Nazionale di Roberto Manciniper le gare di marzo, qualificazioni a Euro 2024, contro Inghilterra e Malta, è Andrea Compagno, nato a Palermo nel 1996 e oggi allo Steaua Bucarest, in Romania. La sua storia è stata tortuosa, ma si può arricchire con capitoli importanti.  Compagno è alto quasi due metri (195 centimetri), fa il centravanti e il 22 aprile compirà 27 anni. Ha già segnato 17 gol in 29 gare: 16 in campionato (24 presenze) e una in Conference League (cinque presenze). Ha un soprannome di tutto rispetto, Matador (come Cavani), ed è figlio d’arte. Perché il suo papà, Rosario, ha giocato anche con Palermo e Cosenza in B. Un percorso incredibile.

 

 

 

Compagno, la gavetta e lo stipendio da 400 euro

Perché Compagno ha iniziato con le giovanili del Palermo, città nella quale è nato, poi è passato al Catania. Tra il 2015 e il 2018 nei Dilettanti ha indossato le maglie di Due Torri, Pinerolo, Torino Primavera, Argentina, Borgosesia e Nuorese. Poi è passato al Tre Fiori, a San Marino. Lì si è riscoperto un vero bomber: 37 gol in 41 partite ufficiali in due stagioni, giocando anche i preliminari di Europa League. Così è finito al Craiova in Romania e da lì allo Steaua Bucarest. Non smettendo di segnare e attirando l’attenzione di Roberto Mancini, che ha bisogno di un centravanti. «Io a Pinerolo vivevo con 400 euro di stipendio, ero giovane e a mille chilometri da casa. Non uscivo, perché non volevo chiedere i soldi ai miei genitori e per arrivare a fine mese facevo la spesa al supermercato con la calcolatrice. Non mi è mai pesato. Il tornaconto è arrivato. Non mi sono arreso», le sue parole in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. E adesso il sogno continua.

 

 

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Il Gazzettino