CARDIFF - Franco Smith comincia la sua svolta da mischia e mediana. Il ct ad interim dell’Italia apre il cantiere post mondiale. Domani a Cardiff gli azzurri debutteranno...
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«Cannone è uno dei giovani più interessanti del rugby italiano e vorremmo inserirlo stabilmente in squadra - dice Smith alla sua prima conferenza stampa-. Sta giocando bene e sono curioso di vederlo con la maglia azzurra. Abbiamo piena fiducia in lui e crediamo che possa crescere in quel ruolo».
L’altra grande novità è tattica. Riguarda lo schieramento di Carlo Canna a primo centro. Smith ha fatto una scelta precisa: quella di far giocare fianco a fianco due mediani di apertura, secondo il modulo applicato dall’Inghilterra di Eddie Jones con Ford e Farrell. La maglia numero dieci sarà sulle spalle del benettoniano Tommaso Allan, quella numero 12 su quelle del dieci delle Zebre. «Ci sono giocatori infortunati nel ruolo di centro, come Campagnaro – sottolinea l’allenatore azzurro – ma questa è una opportunità per valutare meglio i giocatori a mia disposizione. Canna sta giocando una buona stagione con le Zebre e merita questa possibilità. Avremo così un doppio playmaker in campo, decisione in linea con il nostro piano di gioco». Smith cercherà in questo modo di dare più opzioni all’attacco mettendo allo stesso tempo incertezza sulla difesa gallese. «In attacco il Galles cercherà di muovere molto la palla. In difesa sarà come sempre una squadra dura - dice il ct azzurro -. Sarà un’incognita per entrambe le squadre perché hanno cambiato allenatore e inserito nuovi giocatori».
GRADUALITÀ
Il tecnico si è poi soffermato sulla rosa azzurra: «In questo Sei Nazioni ci sono stati cambiamenti in panchina e nelle rose con inserimento di nuovi giocatori. Io ho preferito non fare un cambio radicale ma graduale nel tempo. È importante avere anche giocatori di esperienza. Passo dopo passo costruiremo un gruppo che costituirà l’ossatura per il Mondiale del 2023. Ma intanto voglio l’Italia migliore per il Sei Nazioni».
Sul lavoro che lo attende si dice fiducioso: «Per me è davvero bello e stimolante essere qui in Italia nuovamente. Durante la mia permanenza a Treviso ho imparato tanto in quel periodo e oggi quell’esperienza mi è di aiuto per affrontare meglio alcune situazioni, sia in campo che fuori. Anche nel lavoro con le franchigie, avendo lavorato con il Benetton, conosco alcune dinamiche che mi permettono di relazionarmi meglio con entrambe le squadre di Pro14».
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Il Gazzettino