Il lutto di Saonara, l'omaggio del paese dov'è sepolta Giulia: «Qui ogni giorno 11 sarà dedicato a lei»

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La tomba di Giulia Cecchettin
SAONARA (PADOVA) - Un mese senza il suo sorriso....

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SAONARA (PADOVA) - Un mese senza il suo sorriso. Un mese senza la sua risata cristallina. Un mese in cui la gioia ha lasciato il posto a pianto e disperazione. Eppure, quasi per paradosso, in questi 30 giorni di assenza, seppure il vuoto che ha lasciato sia palpabile, la "presenza" di Giulia Cecchettin brilla più intensamente che mai. Lei, che così dolce, ma nel contempo forte come una roccia, è diventata un simbolo ardente di una resistenza coraggiosa contro il flagello della violenza sulle donne.

Il suo ultimo rifugio, la tomba che sorge nel cimitero di Saonara, a fianco a quella della mamma Monica, da mercoledì mattina - giorno dopo i funerali - ha assunto le sembianze di un santuario, un luogo di pellegrinaggio dove le anime ferite dalla sua tragica scomparsa si riuniscono per condividere il peso della perdita. Non si tratta solo di persone che avevano conosciuto Giulia in vita, di gente del posto che le voleva bene o che era vicina alla famiglia Cecchettin, ma persone che vengono un po' da tutto il Veneto, da tutta Italia, per porgere il proprio omaggio a Giulia, un anima gentile strappata al mondo da chi, invece, diceva di amarla e di non riuscire a vivere senza di lei.
Ogni fiore, ogni lettera, ogni disegno poggiano delicatamente sulla sua tomba, un tributo a una giovane donna che sognava di dipingere il mondo con la sua arte, una volta conclusi gli studi di Ingegneria Biomedica. Anche quella, una soddisfazione che Filippo Turetta le ha strappato, uccidendola cinque giorni prima della laurea.

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