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Il portellone fissato con sole quattro viti. E una serie di spie luminose nei giorni precedenti all'incidente che segnalavano la depressurizzazione all'interno della cabina. Sono solo due dei problemi all'attenzione dall'NTSB, l'ente che negli Usa indaga sugli incidenti ai trasporti, dopo che venerdì una parte della fusoliera del Boeing 737 Max 9 di Alaska Airlines è esplosa in volo sull'aereo che collegava Portland con Ontario, in California, e che in quel momento si trovava a poco meno di cinquemila metri di altezza (4.876) e a una velocità di 711 km/h. La perdita di pressione è avvenuta dopo che si è staccata una sezione della fusoliera destinata a "tappare" lo spazio in cui dovrebbe esserci un'uscita di emergenza. Il risultato è stato quel buco impressionante nella cabina principale dell'aereo le cui immagini hanno fatto il giro del mondo.