Morto in cantiere operaio di 23 anni, sit in della famiglia di Mattia Battistetti: «Serve un nuovo reato, quello per omicidio sul lavoro»

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TREVISO - «Basta promesse, è il momento di fare qualcosa di concreto. Non solo per Mattia, per cui da due anni e mezzo chiediamo giustizia, ma per tutte le vittime e i loro familiari: il Veneto è maglia nera per gli infortuni mortali ed è arrivato il momento di istituire il reato di omicidio sul lavoro». Monica Michielin, mamma di Mattia Battistetti, l’operaio 23enne morto in un cantiere edile di Montebelluna il 29 aprile del 2021, assieme al marito Giuseppe e all’altra figlia Anna era ieri mattina a Porta San Tomaso, con un gazebo per raccogliere firme affinché il governo istituisca l’omicidio colposo come nuovo reato per fermare, o per lo meno arginare, il numero di vittime per la mancanza di sicurezza nelle aziende. Non solo: la famiglia Battistetti, con il presidio a due passi dal mercato settimanale di piazza del Grano e piazzale Burchiellati, ha invitato tutti i cittadini a «fare rumore» e a essere presenti domani, in tribunale, per l’udienza del processo che vede imputate sei persone per omicidio colposo. Mamma Monica, papà Giuseppe e la sorella Anna saranno presenti e organizzeranno due presidi all’esterno del palazzo di giustizia di via Verdi: uno alle 9.30, prima dell’udienza, e un altro alle 13.30.

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