Stadio e arena "aperti" alle società veneziane

2 di 3
LA QUESTIONE Il tema della destinazione dei due...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno


LA QUESTIONE


Il tema della destinazione dei due impianti del futuro Bosco dello Sport si apre dopo che la gara per lo stadio è appena stata affidata a una cordata guidata da Fincantieri e Bordignon. A sollevarlo è Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d'Italia (vice capogruppo vicario a Palazzo Madama e membro permanente della VII Commissione Cultura e Sport del Senato), che in questo contesto interviene come coordinatore comunale del partito.
«Ora - dice Speranzon - bisogna stabilire con chiarezza chi avrà l'onere della gestione della struttura e definire come verrà disciplinato il suo utilizzo. Bisognerà soprattutto stabilire un vincolo determinante: questo deve diventare lo stadio simbolo dello sport in città, pubblico al 100 per cento e senza privilegi o preclusioni all'uso verso tutte le società sportive cittadine che partecipano a campionati professionistici di qualsiasi livello».
«Per tutto il Comune - aggiunge Speranzon - questo stadio è un sogno che si avvera dopo decenni e decenni di progetti, idee e proposte che poi non si sono mai concretizzate. Finalmente, grazie al sindaco Brugnaro ed alla maggioranza di centrodestra alla guida del Comune di Venezia e grazie anche al decreto firmato dal ministro Piantedosi, di concerto con i ministri Fitto e Giorgetti con i quali sono rimasto in costante contatto per seguire la questione, sono arrivate le risorse per il Bosco dello Sport e quindi lo stadio. È un traguardo epocale che certamente permetterà al Venezia di utilizzare l'impianto ma, trattandosi di uno stadio che sarà realizzato al 100% con i soldi pubblici, l'utilizzo non dovrà essere chiuso ed esclusivo ma aperto a chiunque in futuro dovesse militare in campionati professionistici ed a costi sostenibili, ovvero proporzionati alla dimensione economica del campionato in cui militano le squadre che utilizzeranno lo stadio. Infine, in considerazione del fatto che non si tratta di una struttura di proprietà di una singola società sportiva ma, ribadisco ancora, perché costruito al 100 per cento con soldi pubblici, la brandizzazione esterna ed interna dovrà essere neutra». Discorso, specifica ancora Speranzon, che vale anche per l'arena-palasport e che ha motivato l'amministrazione comunale a ribadire le linee di azione.

2 di 3
Due ragazze e un ragazzo travolti dalla piena del Natisone: si sono abbracciati per resistere alla corrente. Ricerche a oltranza, anche di notte
Femminicidio di Giada, il ricatto dei video hot: lei temeva che Favero potesse diffondere sue immagini intime per vendetta
Femminicidio di Giada, Favero: «Mi aveva detto che amava un altro, temevo che non mi facesse vedere più nostro figlio. Mi teneva in pugno»
Aiuta il papà che ha avuto un incidente con l'auto, conducente di bus s'infuria per la macchina ferma e prende la ragazza a schiaffi e pugni
Andrea Favero non risponde al giudice e resta in carcere, c'è attesa per l'autopsia sul corpo di Giada: si faranno anche gli esami tossicologici Tutti gli aggiornamenti