Covid, il primo caso 5 anni fa a Codogno: dal virus all'Ironman, la storia del paziente 1 Mattia Maestri

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Covid, il primo caso 5 anni fa a Codogno: dal virus all'Ironman, la storia del paziente 1 Mattia Maestri
Oltre 197mila morti in totale. È questo il drammatico bilancio della pandemia di Covid-19 in...

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Oltre 197mila morti in totale. È questo il drammatico bilancio della pandemia di Covid-19 in Italia dal giorno in cui il virus SarsCov2 ha fatto 'ufficialmente' il suo ingresso nel nostro Paese. Era il 20 febbraio del 2020 e all'ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, arrivò il risultato del tampone effettuato su un giovane paziente, Mattia Maestri: è lui il 'paziente 1' in Italia.

Mattia Maestri, chi è il paziente 1

Mattia Maestri è sempre stato un tipo molto sportivo, tanto che poco prima di scoprire di essere il primo paziente covid aveva corso la mezza maratona delle Due Perle a Portofino. Dopo il covid, si è iscritto e ha concluso l'Ironman italiano a Cervia.

«Da tutta questa esperienza, dalla malattia, ho imparato a godermi molto di più quello che ho - ha spiegato in passato Maestri -. È questo il messaggio che mi sento di dare alle persone: vivete la vita giorno per giorno, dedicatevi alle vostre passioni - che siano la famiglia, lo sport o il lavoro - non rimandate a domani quello che potete fare oggi». Con il suo ricovero in rianimazione e il tampone positivo, il 20 febbraio 2020, l'Italia entrò nel tunnel della pandemia.

A Cervia ha partecipato alla più difficile gara di triathlon che esiste: quasi quattro chilometri di nuoto, oltre 180 chilometri di bicicletta e una maratona completa (42,195 chilometri di corsa). «Sono sempre stato appassionato di sport e da tanto tempo avevo il pallino di partecipare ad Ironman - aveva raccontato a Repubblica -. È una gara che prevede un impegno non indifferente, è il tipo di triathlon più lungo e faticoso, non è uno scherzo. Ma dopo il Covid mi è venuta ancora più voglia di farlo. Di mettermi alla prova. L'ho deciso circa un anno fa e ho iniziato la preparazione con un coach bravissimo, mi alleno tutti i giorni. È un sogno nel cassetto che ho ripreso in mano. In un certo senso per me è un simbolo di rinascita».

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