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CASALE SUL SILE (TREVISO) - C’è chi ha lavorato tutta la notte per salvare il suo negozio. E chi ha pregato che i sacchi di sabbia e le paratie bastassero a isolare la casa. Per chi ha rischiato di finire sott’acqua è stata una notte di ansia. «Ancora pochi centimetri e i danni sarebbero stati da decine di migliaia di euro. Fortunatamente siamo riusciti a mettere al riparo tutte le biciclette appendendole ai ganci». Marco Piccinno gestisce Venice Trail, un noleggio di bici e kayak in via Torre, a Lughignano di Casale sul Sile. È uno dei punti della Restera in cui il fiume ha tracimato. «Ci è mancato davvero poco - prosegue -. L’acqua si è fermata praticamente sulla soglia, dove la Protezione civile aveva posizionato dei sacchi». Ci sono volute quattro ore per mettere al sicuro le circa cento tra biciclette ed e-bike. «Siamo attrezzati per questo tipo di eventi ma stavolta non eravamo preparati: l’allerta era verde, nessuno si aspettava una piena repentina. Ci siamo affannati per scongiurare i danni. Se la fanghiglia dell’alluvione intacca i ricambi delle biciclette è finita: ti tocca buttare via tutto». Alle 2 di ieri pomeriggio, dodici ore dopo l’emergenza, l’attività era chiusa. A fare da scudo alla porta c’era una doppia fila di sacchi di sabbia. Dell’attracco davanti alla vetrina non si vedevano ancora i gradini: erano completamente sommersi ma l’acqua era tornata nell’alveo.