«Vigilessa demansionata al rientro dopo la gravidanza»: scoppia il caso nella Polizia locale della Comunità Riviera friulana

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UDINE - Al rientro al lavoro dopo la gravidanza,...

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UDINE - Al rientro al lavoro dopo la gravidanza, si sarebbe sentita «discriminata». Per questo, una vigilessa della Polizia locale della Comunità Riviera friulana (Corpo che serve otto comuni della Bassa) si è rivolta all'avvocato Teresa Dennetta, nel suo ruolo di Consigliera di parità di area vasta di Udine. «Come pubblico ufficiale - spiega Dennetta - ho raccolto la testimonianza della vigilessa, dopodiché ho convocato il presidente della Comunità per cercare di capire. Non avendo avuto nessuna risposta concreta, anzi, essendo peggiorata la situazione lavorativa della vigilessa, ho provveduto a fare una diffida, che ho mandato al presidente della comunità Andrea De Nicolò e per conoscenza anche a tutti gli altri sindaci, una settimana fa, in modo che tutti possano cercare di intervenire. Mi sono mossa per cercare di evitare che peggiorasse la situazione lavorativa di questa donna». Dopo la diffida, «se la situazione non dovesse migliorare, la Comunità sarà portata in causa davanti al giudice del lavoro per discriminazione di genere, a tutela di una lavoratrice che ha visto peggiorare la sua condizione dopo la gravidanza. Non possiamo pensare di invitare le persone a fare figli se non siamo in grado di tutelare chi li fa e rientra al lavoro», dice Dennetta.

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