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STILE DI VITA
L’inchiesta penale, condotta dalla Procura capitolina, ha formulato l’accusa di «atti sessuali con minori in cambio di corrispettivi in denaro o comunque di altre utilità, quali soggiorni in alberghi di lusso, pranzi presso ristoranti costosi ed oggetti di valore». Ne è scaturito un lungo e tortuoso procedimento giudiziario, arrivato per tre volte in Cassazione, che in una delle sentenze di rinvio ha descritto «uno stile di vita ispirato all’instaurazione di rapporti interpersonali con giovani modelle, contattate e incontrate dall’imputato in funzione della realizzazione delle proprie brame sessuali».
Alla fine l’allora consigliere di Stato è stato assolto in riferimento a una ragazza, «perché il fatto non sussiste», mentre è stato condannato in relazione alle altre due, a un anno di reclusione e a mille euro di multa: il verdetto è diventato irrevocabile verso la fine del 2023.