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Sono arrivati cittadini e tante associazioni provenienti anche da altri quartieri, come Chirignago, Favaro, Marghera e Venezia. Sugli alberi dei giardini sono state appese delle fotografie, per intrattenere i bambini con dei laboratori. Erano seduti ai tavoli rappresentanti delle comunità moldava, bengalese con le donne in abiti tradizionali, il parroco di via Piave don Marco Scaggiante. Ieri sera sono stati distribuiti anche i volantini della prima cena di quartiere a Marghera, già fissata per il 28 giugno. «Le cene che si svolgono nei parchi, nelle piazze e nei territori ha detto Nicola Ianuale, presidente del Gruppo di Lavoro di via Piave - testimoniano la necessità della comunità di uscire di casa per parlarsi, migliorando il controllo sociale per vincere le paure e presidiare i territori». É di questa idea anche l'assessore al Commercio Sebastiano Costalonga che, dopo la conclusione dell'edizione primaverile della fiera "Via Piave in festa", si prepara a quella estiva dove si passa dalla domenica al sabato sera con la prima data del 21 giugno. «In via Piave è importante continuare a fare iniziative - commenta Costalonga - a prescindere dal colore politico di chi le organizza, perché servono per avvicinare e fare partecipare i cittadini, aiutano a cacciare chi non fa parte della comunità, ma soprattutto per dare il messaggio alla città che via Piave è viva. Accendere i riflettori con attività che vengono organizzate nella via sembra dare fastidio ad alcuni spacciatori, che hanno cominciato a spostarsi in altri luoghi e sono stati poi arrestati a Padova».