L'8 marzo di Elena Cecchettin: «A mia sorella Giulia la libertà è stata tolta un po' alla volta. La società non ci vuole padrone delle nostre scelte»

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Il post sui diritti e la foto con Giulia e la mamma

A corredo del post una foto in bianco e nero, dai toni sbiaditi soprattutto perché, tre delle persone ritratte non ci sono più. Nello scatto compaiono Elena, Giulia e la loro mamma. Le ultime due non ci sono più, una portata via da chi diceva di amarla e l'altra dalla malattia. Una famiglia che ha conosciuto più volte il dolore, nel giro di pochissimo tempo. Ed ora Elena, papà Gino e Davide si stanno facendo forza a vicenda per ricominciare. O almeno, per provarci. «Parliamo di diritti, diritti umani - inizia il post di Elena Cecchettin su Instagram - Si chiamano così perché non ce li dovremmo guadagnare, perché sono nostri e ci spettano, da quando nasciamo, proprio perché siamo umani. In alcuni casi, questi diritti, come ci insegna la storia, sono stati difficili da ottenere. E per le donne ancora di più. Quasi ogni diritto che l'uomo conquistava la donna doveva attendere anni, decenni per ottenerli e siamo spesso state ostacolate. È da meno di cent'anni che le donne possono votare in Italia - ricorda - Mentre la possibilità di divorziare e di abortire, sono state tanto discusse prima di essere finalmente ottenute. Non si tratta ancora di diritti, perché ad oggi, una donna che vuole abortire non è libera di farlo, perché potrebbe incontrare medici obiettori, perché è sempre tenuta a giustificare la propria scelta, anche di fronte a chi non è minimamente coinvolto nella decisione, perché non è tutelata».

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