Tempesta e grandine, ecco come fare per ottenere il risarcimento dei danni

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Un'auto devastata dalla grandine
Primo: fotografare il danno subìto. Che...

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Primo: fotografare il danno subìto. Che siano i cristalli dell'auto ridotti a una ragnatela o le tapparelle "mitragliate" dalla grandine, deve esserci una descrizione di quanto successo e, quindi, la foto è fondamentale. Secondo: prima di eseguire i lavori di riparazione o di sostituzione, chiedere un preventivo. Terzo: al momento del pagamento chiedere la ricevuta/fattura dettagliata con tutte le voci degli interventi eseguito o delle sostituzioni effettuate. Quarto: incrociare le dita e sperare che il governo di Giorgia Meloni riconosca che quanto successo nelle ultime ore in Veneto, da Belluno all'entroterra veneziano, è davvero uno "stato di emergenza nazionale" e, di conseguenza, stanzi dei fondo per il ristoro delle aziende e dei privati. Va detto che non si ricordano precedenti di rimborsi per grandinate, ma il maltempo che tra l'altra sera ha colpito il Veneto può facilmente essere catalogato come un evento eccezionale.
«La grandine caduta è stata assolutamente fuori dal comune, con chicchi di ghiaccio che hanno raggiunto in alcuni casi diametri superiori ai 10 centimetri», ha detto il presidente della Regione Luca Zaia che ieri mattina, appena avuto il quadro del disastro, ha firmato l'estensione dello stato di emergenza aggiungendo all'area dolomitica anche la pianura. Il governatore è stato chiamato dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci («Mi ha rappresentato con grande sensibilità la vicinanza dell'intero Governo ai territori veneti colpiti dal maltempo») e dal capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
A entrambi Zaia ha dato una prima descrizione del fenomeno: «Abbiamo registrato più di 350 chiamate di soccorso per i violenti temporali di acqua, grandine e di raffiche di vento molto forti, registrate dalle stazioni della rete Arpav superiori a 100 chilometri l'ora, con un massimo di 119 a Campagna Lupia, per la precisione in Valle Aperto». I danni maggiori ci sono state fra le provincie di Padova, Treviso, Vicenza e Venezia. Duramente colpita tutta la Riviera del Brenta. Alberi abbattuti, tetti scoperchiati, allagamenti, dissesti di fabbricati: ci vorrà tempo per dettagliare quanto avvenuto. E poi i feriti: a metà mattinata, quando la conta non era ancora completa, risultavano 110 persone con traumi determinati da grandine, cadute e rotture di vetri.

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