Cinto Caomaggiore. Parla il papà che ha lanciato la figlia di 5 anni dal balcone: «Ho avuto un blackout, ricordo la bimba che gioca col tablet poi il vuoto»

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Parla il papà che ha lanciato la figlia di 5 anni dal balcone: «Ho avuto un blackout, ricordo la bimba che gioca col tablet poi il vuoto»
CINTO CAOMAGGIORE - «Ho avuto un blackout,...

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CINTO CAOMAGGIORE - «Ho avuto un blackout, non riesco a ricordare». Ha deciso di rispondere alle domande della gip Francesca Ballore il 43enne di Cinto Caomaggiore che la sera del 5 gennaio ha scagliato la figlia di 5 anni dal balcone di casa. Finora l’interrogatorio di garanzia non era stato possibile perché fino a ieri per il personale dell’Ulss 4 l’uomo non era in grado di poter sostenere un colloquio formale. L’uomo, accusato di tentato omicidio, ricoverato da tre settimane nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Portogruaro, ha ricostruito, assistito dai suoi avvocati, Igor Visintin e Valter Buttignol, parte di quella notte di follia. Parte, appunto, perché il 43enne ha spiegato alla giudice di avere dei vuoti di memoria enormi sulla vicenda: ricorda la cena insieme alla madre e alla figlia, fino alle 21.30. Poi un’immagine della bambina mentre gioca con il tablet e, infine, il vuoto. «L’ultimo ricordo che ho di quei momenti è in caserma, quando i carabinieri mi stavano prendendo le impronte». L’uomo ha voluto precisare che «non voleva fare del male alla figlia» e che non sa darsi una spiegazione di quanto accaduto. L’altro flashback che è riuscito a ricostruire è il momento in cui è entrato in carcere.

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