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Approdato in Europa con uno sbarco a Lampedusa. Era il 2011 quando il 45enne Abdesalem Lassoued arrivava in Italia dalla Tunisia. E prima di giungere in Belgio, stabilirsi lì con una moglie e una figlia, e commettere il duplice omicidio di ieri a Bruxelles, è stato visto, fermato e segnalato ancora in Italia: a Genova, Fiumicino, Terni, Torino e Bologna, e poi ancora in Svezia. In Italia, in particolare, la questura felsinea lo classificò come "persona radicalizzata". Ora, la polizia belga lo definisce "lupo solitario". Eccole qua, le etichette con le quali l'Occidente ha cercato di tratteggiare i profili dei "nemici della società aperta". Ma dopo l'11 settembre, dopo le stragi del Bataclan e di Molebek, le maglie sembrano ancora larghe o comunque sfuggenti. Le cellule dormienti si svegliano e all'improvviso colpiscono. Perciò si fa risalire a frasi ascoltate da conoscenti l'istinto terroristico di Lassoued, e il rifiuto di una richiesta di asilo svedese si incasella come possibile miccia per la vendetta dell'attentatore.