World check, milioni di persone schedate

World check, milioni di persone schedate
ROMA - Due milioni di persone schedate da una società privata, un enorme archivio a disposizione soprattutto di banche e aziende che lavorano sulla quotazione di titoli azionari....

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ROMA - Due milioni di persone schedate da una società privata, un enorme archivio a disposizione soprattutto di banche e aziende che lavorano sulla quotazione di titoli azionari.

È uno dei prodotti che il colosso dell'informazione finanziaria Thomson Reuters mette a disposizione dei suoi clienti, ma che sta suscitando polemiche e preoccupazioni per la privacy degli «schedati» e i danni che molti di loro hanno subito nel corso del tempo solo per essere finiti nella casella sbagliata del mega elenco. Nello schedario ci sono le generalità del Papa e della sorella, l'intera famiglia di Matteo Renzi ad eccezione del padre, Tiziano; la famiglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel 2014, un esperto di sicurezza ha rintracciato questo elenco, commercializzato con il nome «World - check» su un sito, e da allora alcuni giornali (The Intercept, Repubblica per l'Italia, The Times e la Suddeutsche zeitung in Germania) hanno lavorato sul database per verificarlo e scoprirne le incongruenze.
Il risultato dell'inchiesta è che molti dei nomi inseriti sembrano essere finiti nella World check sulla base di informazioni pubblicate su internet, a volte senza nessuna verifica ulteriore. Una situazione che ha messo in allarme anche il garante per la privacy Antonello Soro che ha confermato di aver già ricevuto le lamentele di cittadini italiani che sono stati inseriti nell'elenco senza verifiche e, nonostante le richieste di cancellazione, sono ancora schedati.
Alcune delle persone elencate si sono viste negare mutui o prestiti e visti alle frontiere.
Molte delle persone elencate sono di religione musulmana, un quarto, circa 400mila, sono cittadini americani. Tra gli italiani, ci sarebbero moltissimi esponenti politici, compresi Renzi e Beppe Grillo, Silvio Berlusconi e Luca Casarini, ma anche politici di livello locale. Nella controversa categoria terrorismo ci sarebbero esponenti del movimento No tav e Casapound.
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Il Gazzettino