Wanda, lo shock e poi il silenzio: «Un'emozione troppo forte»

Wanda, lo shock e poi il silenzio: «Un'emozione troppo forte»
LA SCOPERTAROSOLINA «Un'emozione fortissima, sono ancora sotto shock». Sono le uniche parole pronunciate da Wanda, la donna che ieri mattina ha rinvenuto il neonato abbandonato...

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LA SCOPERTA
ROSOLINA «Un'emozione fortissima, sono ancora sotto shock». Sono le uniche parole pronunciate da Wanda, la donna che ieri mattina ha rinvenuto il neonato abbandonato all'esterno del cimitero di Rosolina. Per tutta la giornata non se l'è sentita di parlare con nessuno al di fuori della propria cerchia famigliare di quanto le era successo. È comprensibile che lo shock di trovarsi faccia a faccia con una creatura indifesa, abbandonata a terra e in grave pericolo per la propria sopravvivenza superi di gran lunga la voglia di prendersi il merito di quella scoperta che ha fatto sì che una vita umana venisse salvata.

IL RACCONTO
A riportare fedelmente il resoconto della donna, un'ultrasettantenne rosolinese che ha voluto fermamente schivare la visibilità delle cronache, è la figlia Sara, che ha condiviso con lei gli attimi seguenti alla scoperta del tutto inattesa. «Mia mamma ha detto di non voler essere contattata da nessuno, è molto timida e riservata. Posso riportare però ciò che mi ha raccontato in modo da ricostruire fedelmente l'accaduto», afferma la donna.
L'INCONTRO CON L'AMICA
E' facile capire cosa sarebbe potuto accadere se la singora Wanda non si fosse trovata in quel preciso istante nel piazzale del cimitero che normalmente, soprattutto di mattina, non è molto frequentato. E chissà per quanto tempo il neonato sarebbe rimasto nella sacca sportiva in cui è stato abbandonato, ancora con la placenta e il cordone ombelicale attaccato, con sempre minori speranze di rimanere in vita.
AVVOLTO IN UNA COPERTA
«Erano circa le 9.45 quando mia mamma si è recata al cimitero per incontrarsi con un'amica - racconta la figlia - Vicino alla camera mortuaria ha sentito un vagito e ha cercato di capire di cosa si trattasse. Ha visto un borsone con dentro, avvolto in una coperta, il bimbo e chiamato subito i carabinieri. Subito dopo è arrivata l'ambulanza che lo ha portato via».
IL FIUTO DI PEPA
In realtà la signora Wanda non è stata la prima ad accorgersi che c'era qualcosa di strano nel piazzale pressoché deserto. Con lei c'era infatti Pepa, una cagnolina meticcia di dodici anni che la donna aveva portato con sè per la passeggiata mattutina. Il merito della scoperta va infatti in primis a Pepa, in quello che, alla luce dei fatti accaduti appare come l'ennesimo, forse l'ultimo, grande gesto d'amore del cane, afflitto da gravi problemi di salute. Attirata per prima da quel borsone rosso appoggiato a terra, Pepa non ha abbaiato, ma si è fatta benissimo intendere dalla proprietaria dimostrando grande interesse nei confronti di un'area ben precisa verso la quale si è immediatamente diretta fiutando con insistenza.
ATTIRATA DAL CANE
La donna, vedendo il comportamento strano del suio affezionato cane, inizialmente ha pensato che fosse stato richiamato dall'odore di qualcosa da mangiare lasciato a terra: mai avrebbe potuto anche solo immaginare cosa ci fosse stato lì vicino. E' stato proprio nell'esatto istante in cui ha fatto qualche passo in più per vedere cosa contenesse la sacca che ha sentito un rumore inconfondibile: era il vagito di un neonato.
L'ALLERTA DEI SOCCORSI
«Sono rimasta shoccata» ha riferito Wanda, l'anziana rosolinese che, dopo aver guardato cosa ci fosse davanti a lei, incredula ha visto il bimbo che era stato abbandonato poco prima a terra a lato del cimitero. Immediato è stato dato l'allarme che ha lanciato attraverso una chiamata ai carabinieri. Nel giro di pochi minuti sono giunti sul posto, oltre agli uomini dell'Arma, i sanitari con un'ambulanza dal vicino pronto soccorso della Casa di Cura Madonna della Salute di Porto Viro che hanno garantito le cure di cui il neonato necessitava urgentemente per la propria sopravvivenza.
RISERBO ASSOLUTO

La donna che per prima si è accorta della presenza del bambino ha preferito non parlare direttamente dell'accaduto restando chiusa nel proprio riserbo: forse non aveva ancora realizzato che è stato proprio per merito del suo fortunato intervento e di quello della sua fidata Pepa che è stato possibile salvare una vita da quello che poteva essere un destino tragico.
Elisa Cacciatori
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Il Gazzettino