VINOTREVISO Il mercato inglese, canadese e americano chiede Prosecco, ma soprattutto Rosé. E la Doc risponde. Ecco il Prosecco Rosé. «Dalla vendemmia del 2020 sulle tavole dei...
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TREVISO Il mercato inglese, canadese e americano chiede Prosecco, ma soprattutto Rosé. E la Doc risponde. Ecco il Prosecco Rosé. «Dalla vendemmia del 2020 sulle tavole dei consumatori» afferma il presidente Stefano Zanette: «Sarà un modo molto interessante di diversificare l'offerta e credo sarebbe possibile produrre dai 15 ai 20 milioni di bottiglie rosé sui 464 milioni complessivi prodotti nella denominazione Prosecco Doc». Ma qualcuno pensa che succederà già con la vendemmia di quest'anno. La proposta è stata approvata dall'assemblea dei soci (con un solo voto contrario) ed ora, tecnicamente, occorre attendere il disco verde delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e, infine, il timbro del Comitato nazionale vini del Governo.
I dati del resto parlano chiaro: nel 2018 il rosé italiano ha totalizzato un +31,8% l'incremento di vendite (in valore) negli Usa e un +21,1% l'incremento di vendite (in quantità). Anche in Italia il 55% degli intervistati ha consumato almeno una volta negli ultimi 12 mesi spumante rosé contro un non così lontano 75% relativo al Prosecco. Il distacco si riduce a tre soli punti nel Regno Unito, principale piazza di esportazione, con un 48% di Prosecco e un 45% per il vino rosé frizzante mentre negli Usa la tendenza è addirittura capovolta con il 50% a rosé contro il 46% Prosecco. (E.F.)
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Il Gazzettino