L'INTITOLAZIONEUDINE (Al.Pi.) L'area verde di via Viola sarà intitolata a Pierluigi Cappello. La giunta ha infatti deciso di tributare un riconoscimento al poeta friulano...
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UDINE (Al.Pi.) L'area verde di via Viola sarà intitolata a Pierluigi Cappello. La giunta ha infatti deciso di tributare un riconoscimento al poeta friulano scomparso il primo ottobre del 2017. Cappello, che ha scritto numerose opere anche in lingua friulana, si era aggiudicato il Premio Viareggio nel 2010 (con Mandate a dire all'imperatore) e il premio Vittorio De Sica per la poesia, nel 2012.
«Su richiesta del sindaco, dell'assessore alla cultura Fabrizio Cigolot e mia ha detto ieri l'assessore Alessandro Ciani -, abbiamo deciso di dedicare il piccolo parco a questo importante poeta di respiro nazionale, in segno di riconoscenza». Ora, la richiesta dovrà essere vagliata dalla Prefettura (la legge lo prevede in caso di intitolazioni a chi è scomparso da meno di 10 anni), ma non dovrebbero esserci opposizioni all'iniziativa. Ciani ha poi annunciato che la stessa Prefettura ha dato il via libera all'intitolazione della nuova rotonda di viale Palmanova (quella all'altezza dell'ex Coca Cola) all'onorevole Giuseppe Zamberletti, che fu commissario straordinario al tempo del terremoto. «A gennaio, nell'anniversario della sua morte ha spiegato il sindaco Pietro Fontanini -, ci sarà una cerimonia ufficiale, cui inviteremo anche il capo della Protezione Civile». Udine, inoltre, ricorderà altri due importanti protagonisti della vita sociale e civile anche al di fuori della città: la giunta ha infatti dato la sua approvazione all'intitolazione dell'aula delle udienze civili del Tribunale di Udine all'onorevole e avvocato Loris Fortuna, su richiesta dello stesso Ordine degli avvocati e del presidente del Tribunale. Anche in questo caso, la cerimonia ufficiale si terrà a dicembre, nell'anniversario della scomparsa del politico socialista, padre di tante battaglie per i diritti civili. Infine, nella sede della seconda Circoscrizione in via Martignacco, sarà apposta una targa in ricordo di don Emilio De Roja, il sacerdote degli ultimi che costruì quell'edificio come scuola di arti e mestieri, per l'educazione e la formazione dei ragazzi di periferia.
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Il Gazzettino