Via Mercatovecchio, semaforo verde

Via Mercatovecchio, semaforo verde
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IL CASO
UDINE Semaforo verde per via Mercatovecchio: il vicesindaco e assessore alla mobilità, Loris Michelini, ha trovato gli accordi con le due imprese (EdilCostruzioni Group di Teramo e Acquaviva di Isernia) che si occuperanno dei lavori di sistemazione della strada. Nella prossima seduta di giunta (forse addirittura domani, ma dipende dall'iter richiesto dalla delibera) potrebbe quindi essere approvato il nuovo progetto, con il relativo quadro economico modificato dopo le varianti apportate al piano di sistemazione e all'adeguamento dei prezzi delle materie prime, ricalcolati visto che sono trascorsi circa tre anni dall'aggiudicazione della gara. Il vicesindaco però non si sbilancia sulla data di partenza del cantiere: se ne parlerà dopo l'approvazione in sede di esecutivo. Anche perché l'intenzione di Palazzo D'Aronco è comunque quella d'indire una riunione pubblica per illustrare a tutti le modalità con cui sarà organizzato e procederà il cantiere e il suo crono-programma, così come per i lavori di via Aquileia.

IL NUOVO PROGETTO
La giunta Fontanini nel 2018 modificò il progetto di sistemazione approvato dall'amministrazione Honsell. Non convinto della scelta di una strada tutta in pietra piasentina, Palazzo D'Aronco ha optato per una pavimentazione mista: per la strada verrà utilizzato il porfido sulla parte centrale, per una larghezza di circa 6 metri, pari a due corsie utili a permettere l'accesso ai fornitori e ai mezzi di soccorso. Pietra piasentina ai lati, con piastrelle disposte a spina di pesce con un'angolazione di 45 gradi rispetto alla parte centrale, come già in altre vie del centro. Una soluzione che, nella volontà dell'amministrazione, non chiude alcuna possibilità futura sul destino della via (tipo passaggio o meno dei bus). Per l'azienda che si occuperà della parte infrastrutturale (come le fogne), il nuovo progetto non ha comportato variazioni, per quella che dovrà lavorare alla pavimentazione invece sì.
I NODI SUPERATI

Una volta ottenuto il via libera dalla Soprintendenza sul nuovo progetto, il Comune ha dovuto affrontare qualche lungaggine burocratica per integrare la documentazione sull'analisi idrogeologica, così come chiesto dal Tar, per poi cercare la quadra con le ditte che si sono aggiudicate la gara alcuni anni fa. Con quella che sarà impegnata a risistemare le fognature non ci sono stati problemi per i prezzi e le varianti. Con la seconda, impegnata sulla pavimentazione, sono stati invece necessari riconteggio e trattativa. Come spiegato più volte dallo stesso vicesindaco, con il nuovo progetto se da un lato si abbassa il costo del materiale (il porfido costa meno della piasentina), dall'altro aumenta quello per la posa in opera. Ma a incidere è stato soprattutto l'aumento di prezzo delle materie prime rispetto a quanto preventivato 3 anni fa, quando la ditta vinse la gara con un'offerta di circa 738 mila euro. Ora il quadro economico sarà ritoccato all'insù, anche se sembra che la variazione non sia troppo pesante. Ovviamente le trattative hanno comportato un rallentamento dell'iter, ma ora i nodi sarebbero stati sciolti. Nel dare la sua approvazione, la Soprintendenza archeologica del Friuli Venezia Giulia ha chiesto la presenza sul cantiere di personale specializzato sotto la sua stessa direzione scientifica, che dovrà anche scrivere una relazione finale. L'incarico è stato assegnato, per un importo di 15 mila euro, alla società Arxe di Trieste.
Alessia Pilotto
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Il Gazzettino