Vertenza metalmeccanici Torna la crisi per 650 posti

Vertenza metalmeccanici Torna la crisi per 650 posti
Manifatturiero fuori dalla crisi? Superato il periodo più difficile per le imprese legate al comparto dell'elettrodomestico e della meccanica più in generale? La situazione -...

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Manifatturiero fuori dalla crisi? Superato il periodo più difficile per le imprese legate al comparto dell'elettrodomestico e della meccanica più in generale? La situazione - almeno per alcune delle più importanti aziende territoriali del settore - non pare proprio essere questa. Anzi, rischia di riaprirsi in provincia il difficile e complicato fronte della metalmeccanica. Il settore in provincia - secondo un recente studio del Consiglio nazionale dei Consulente del lavoro - occupa ancora il 17,5% della forza lavoro industriale: è la quarta provincia in Italia, superando anche Torino, per numero di addetti metalmeccanici in rapporto agli altri comparti. Quindi un settore ancora cruciale per il territorio. Fermo restando la situazione di Electrolux Porcia - il Professional negli ultimi anni ha mostrato performance sempre migliori al domestico - che deve ancora fare i conti con il piano di riorganizzazione al quale sono legate ancora molte incertezze sia produttive che occupazionali i casi drammaticamente aperti sono quelli del Gruppo Sassoli e della Nidec Sole Motors della Comina: circa 650 addetti, più indotto.

Il Gruppo Sassoli controlla Lavinox di Choins e Signa Re (ex Nuova Infa) di Aviano: oltre 220 lavoratori complessivi. In un recente incontro con le due amministrazioni comunali il Gruppo lombardo avrebbe rassicurato sulla situazione di tensione finanziaria. «Ci fa piacere - hanno invece sottolineato i sindacati di Fiom, Fim e Uilm - sapere che il gruppo intende fare di tutto per rilanciare i siti produttivi, ma è troppo chiedere come? Con quali strategia, con quali investimenti? A quando - chiedono ancora preoccupati i sindacati - la definizione di un piano credibile rispetto alle tempistiche e effettivamente finanziato? Ricordiamo che, o oggi, il maggior finanziatore del gruppo sono i dipendenti che hanno impegnato il loro Tfr e accettato che le loro spettanze, ancora attese, venissero rateizzate. Inoltre da inizio 2016 la società si dimentica di fare i dovuti versamenti per il fondo pensioni integrativo. Apprendiamo con sollievo - chiude il sindacato non senza ironia - che l'assenza dei Sassoli agli incontri è dovuta al fatto che sono costantemente impegnati nella ricerca di finanziamenti e non a mancata volontà».

Forse è ancora più grave la situazione della Nidec in Comina. I mancati investimenti sul sito rischiano - sempre secondo il sindacato delle tute blu - di fare perdere competitività all'azienda che ha capacità produttiva e professionale dei lavoratori oltre a prodotti di qualità. Nelle prossime settimane si aprirà la vertenza per scongiurare quasi 200 esuberi su circa 400 addetti. La questione sarà portata anche in Consiglio comunale. La civica 1291 e il Pd chiederanno una seduta per discutere di questo grave tema. «La questione del lavoro - sottolinea il consigliere di minoranza Marco Salvador - è sparita dall'agenda dell'Amministrazione. È invece drammaticamente presente tra le maestranze: è doveroso che la politica se ne occupi».
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Il Gazzettino