Venezia, il compleanno dimenticato

Venezia, il compleanno dimenticato
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(...) Per questo spiace ancora di più verificare come ieri, 25 marzo, il compleanno della città sia stato pressoché ignorato da qualsiasi istituzione pubblica, in primis il Comune, mentre il web era un brulicare di scritti che festeggiavano il 1594° genetliaco della città. Proprio così. Se la data di nascita di Venezia – il 25 marzo 421 – è logicamente convenzionale e legata più al mito della città che non alla sua storia, nondimeno è un momento di vita cittadina che andrebbe sottolineato con maggior attenzione, se non altro perché riguarda tutti i veneziani e non è roba da nostalgici della Serenissima. A Roma, per dire, il cui genetliaco (il 21 aprile del 753 avanti Cristo) è altrettanto mitologico, l'appuntamento dei cosiddetti “natali” è segnato dalla gratuità dei musei e da una serie di iniziative cittadine che aiutano a comprendere meglio la storia della città, e perfino il suo carattere.

Venezia nacque un Lunedì Santo, con la fondazione della piccola chiesa di San Giacomo di Rialto, e nei secoli a venire – fino alla caduta della Repubblica – il capodanno si festeggiò per questo il primo marzo, sottolineando la differenza con gli Stati in cui era in vigore il calendario gregoriano con l'apposizione di un MV, “More Veneto”, accanto alle date dei primi mesi dell'anno. Detto tutto questo, non si vuole gettare la croce addosso al Commissario: questa disattenzione data da sempre; ma forse proprio ora che la città ha più bisogno di riconoscere se stessa è arrivato il momento di sottolinearne anche aspetti apparentemente secondari rispetto ai gravissimi problemi in cui si dibatte, ma densi di significato. Non si può vivere bene il presente se non si sa chi si è stati, né dove dirigere compiutamente i nostri passi, se nessuno ci dice da dove veniamo.
Alberto Toso Fei

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Il Gazzettino