Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti polentoni. E da ultimo, grazie al fotografo Oliviero Toscani, veneti ubriaconi. Etichette,...
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Così, in prospettiva Regionali e con l'occhio ai prossimi cinque anni, Confindustria si attrezza lanciando l'iniziativa "Veneto 2020", tre incontri a porte chiuse con imprenditori, opinion leader, categorie economiche sul nuovo manifatturiero, il primo domani a Vicenza (cultura), il 26 febbraio a Treviso (capitale umano innovativo), il 12 marzo all'aeroporto di Venezia (vocazione metropolitana). Tappa finale il 27 marzo a Mestre, aperta alle forze politiche e ai candidati alle elezioni, cui sarà consegnato il manifesto programmatico, «non una lista della spesa, ma un contributo di visione». Aggiunge Enrico Carraro: «Il 2020 non è una data lontana, è l'oggi. Sappiamo che il 90% del budget della Regione è sanità, quindi i margini sono pochi». Luciano Miotto mette in evidenza un altro aspetto: «Il lavoro che andiamo a fare serve anche a noi imprese, per trovare insieme, grandi e piccole, un'idea comune di sviluppo». Conclude Zuccato: «Sì, la disponibilità della Regione è scesa in cinque anni da 1 miliardo a 40-50 milioni. Ma bisogna ragionare in termini diversi. La Regione deve coordinare».
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Il Gazzettino