Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti

Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti
Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti polentoni. E da ultimo, grazie al fotografo Oliviero Toscani, veneti ubriaconi. Etichette,...

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Veneti contadini, veneti ignoranti (disse l'ex ministro Nunzia De Girolamo), veneti polentoni. E da ultimo, grazie al fotografo Oliviero Toscani, veneti ubriaconi. Etichette, insulti, giudizi pesanti che fanno arrabbiare e riflettere. Non sfuggono agli industriali del Veneto, capaci di conquistare con i loro prodotti i mercati mondiali, nel giorno in cui lanciano l'"operazione Regionali", un percorso innovativo per costruire un manifesto di programmi e proposte da sottoporre alla politica in vista delle elezioni di maggio. «Quelli sui veneti sono stereotipi da film. La radice contadina in realtà è la nostra salvezza, io ne vado orgoglioso. Ma la realtà è che abbiamo un'immagine devastata» sottolinea Roberto Zuccato, presidente di Confindustria veneto nella conferenza stampa di presentazione di "Veneto 2020" con i vicepresidenti Luciano Miotto ed Enrico Carraro. L'affondo è contro «l'indipendentismo, che non ci fa buon gioco a livello nazionale, lasciamolo a chi lo propaganda. L'isolamento fa solo male, ci danneggia. Dobbiamo svegliarci, stare attenti e guardare sempre di più all'Europa. Ci vuole più fiducia, anche da parte nostra». Zuccato boccia oltre all'idea del Veneto indipendente (oggetto di referendum regionale assieme a quello sull'autonomia), anche il Veneto a statuto speciale, «impossibile da raggiungere, per noi, che pure confiniamo con Trentino e Friuli, come per le altre Regioni a statuto ordinario». Per il leader di Confindustria invece «il Veneto deve tornare ad essere centrale inItalia sia sul piano economico - e i segnali di ripresa qui ci sono, siamo in anticipo grazie alla vocazione all'export - sia sul piano politico: per riuscirci, anzichè cercare di staccarsi dal Paese, il Veneto intero deve diventare una realtà metropolitana». Giudizi a cui la Lega Nord replica con durezza. «Sono meravigliato - dice Federico Caner, capogruppo in Consiglio regionale - Gli iscritti a Confindustria la pensano diversamente, mi ripetono di lottare senza risparmio per l'autonomia regionale affinchè il gettito fiscale rimanga sui territori. Quindi o Zuccato ha espresso un'opinione personale o non condivide le idee dei suoi associati». Mentre approva quanto ha fatto la Regione per tamponare la crisi dell'occupazione, Zuccato applaude il Jobs act («porterà un'impennata delle assunzioni a tempo indeterminato») e scorge «nel presidente del Consiglio un'attenzione particolare per il Veneto, è consapevole che qui c'è un fermento nuovo».

Così, in prospettiva Regionali e con l'occhio ai prossimi cinque anni, Confindustria si attrezza lanciando l'iniziativa "Veneto 2020", tre incontri a porte chiuse con imprenditori, opinion leader, categorie economiche sul nuovo manifatturiero, il primo domani a Vicenza (cultura), il 26 febbraio a Treviso (capitale umano innovativo), il 12 marzo all'aeroporto di Venezia (vocazione metropolitana). Tappa finale il 27 marzo a Mestre, aperta alle forze politiche e ai candidati alle elezioni, cui sarà consegnato il manifesto programmatico, «non una lista della spesa, ma un contributo di visione». Aggiunge Enrico Carraro: «Il 2020 non è una data lontana, è l'oggi. Sappiamo che il 90% del budget della Regione è sanità, quindi i margini sono pochi». Luciano Miotto mette in evidenza un altro aspetto: «Il lavoro che andiamo a fare serve anche a noi imprese, per trovare insieme, grandi e piccole, un'idea comune di sviluppo». Conclude Zuccato: «Sì, la disponibilità della Regione è scesa in cinque anni da 1 miliardo a 40-50 milioni. Ma bisogna ragionare in termini diversi. La Regione deve coordinare».
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Il Gazzettino