Una traccia in Svizzera per il tesoro di Maniero

Una traccia in Svizzera per il tesoro di Maniero
IL PROCESSOVENEZIA Appare vicina la svolta al processo sul presunto tesoro nascosto di Felice Maniero. La Procura di Venezia prima di chiedere formalmente il rinvio a giudizio...

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IL PROCESSO
VENEZIA Appare vicina la svolta al processo sul presunto tesoro nascosto di Felice Maniero. La Procura di Venezia prima di chiedere formalmente il rinvio a giudizio vuole sentire, tramite un incidente probatorio, le dichiarazioni dell'ex cognato di Maniero Riccardo Di Cicco, 60 anni, accusato di aver riciclato dal 1994 qualcosa come 33 miliardi di vecchie lire della Mala del Brenta.

Secondo l'accusa si tratterebbe del bottino di anni di attività malavitose della banda, tra rapine, traffico di droga, bische clandestine, di cui Maniero, dopo il pentimento del 1994 non aveva mai parlato fino all'anno scorso, quando ne svelò l'esistenza per denunciare l'ex cognato che, a suo dire, avrebbe tradito i patti non restituendogli più i soldi.
Il pubblico ministero Paola Tonini, che sta seguendo questa delicata vicenda insieme al collega della Procura Giovanni Zorzi, vuole chiarire i rapporti tra Di Cicco, dentista con studio a Fucecchio (Firenze) con il broker Michele Brotini di Santa Croce sull'Arno. I due, che si trovano in carcere, hanno sempre respinto le accuse e l'ex cognato ha anche sostenuto di essersi limitato a spostare da un conto all'altro in Svizzera i capitali avuti da Maniero, mentre i beni posti sotto sequestro dal Tribunale erano solo i proventi della sua attività professionale di dentista.
Ieri il pm Tonini ha consegnato al gip una rogatoria bancaria nella quale emergerebbe che Di Cicco era titolare del conto corrente Monastero nel quale, negli anni, c'erano fino a 4 milioni e mezzo di euro. Soldi che, secondo il magistrato, sarebbero poi stati in parte affidati a un terzo soggetto nel ruolo di spallone.
Il gip Massima Vicinanza ha quindi fissato la prossima udienza per il 6 dicembre e in quella data deciderà se accogliere la richiesta finalizzata a sentire la testimonianza di Di Cicco relativa ai suoi effettivi rapporti con Brotini e sul conto corrente svizzero. Nel frattempo il legale del professionista di Fucecchio, l'avvocato Giulio Venturi, ha spiegato che il suo assistito ha sempre sostenuto che i miliardi di vecchie lire al centro del contenzioso non erano 33 ma solo 10, una somma che sarebbe poi stata integralmente restituita. Per tutti questi motivi il legale punta anche a chiudere la vicenda con il rito abbreviato.
Dal canto sua la difesa del consulente finanziario Michele Brotini (avvocato Marco Rocchi), ha invece fatto formale istanza di incompetenza territoriale, sostenendo che i fatti salienti di questa vicenda sono avvenuti in Toscana per cui a procedere dovrebbe essere la direzione distrettuale antimafia di Firenze e non certo quella di Venezia. Nel processo figura coinvolta anche Noretta Maniero, sorella del boss pentito ed anche ex moglie di Di Cicco (difesa dall'avvocato Antonio D'Orzi).

Gianpaolo Bonzio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino