Una segheria in Cadore poi la scelta del turismo

Una segheria in Cadore poi la scelta del turismo
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CORTINA
In una segheria di Calalzo di Cadore c'è Angelo Vascellari che lavora, alla fine dell'Ottocento: tutto nasce lì, da quel progenitore di una famiglia dinamica di imprenditori. A dare una svolta all'azienda di famiglia è Emilio, un dei figli, che la madre chiama Valentino, nato nel 1891. Da ragazzo finisce in Libia, per la guerra contro la Turchia; terminato l'obbligo militare non toglie la divisa, resta nell'esercito sino al termine della Prima guerra mondiale. Torna a casa nel 1919, prende in mano l'azienda, diventa sindaco e poi podestà del suo paese. Inizia una nuova attività: produce energia elettrica, arriva a possedere venti centraline, poi vende elettrodomestici di casa in casa. Lo affiancano i due figli Bruno e Giorgio, le attività si sommano, nel 1946 apre lo stabilimento Sosvi a Ospitale di Cadore. La nazionalizzazione dell'energia elettrica nel 1963 porta capitali alla famiglia, che apre quattro segherie in Alto Adige. Poi il grande salto verso le vette, in Marmolada e in Tofana: due progetti arditi, ambiziosi, un po' folli, ma belli. La prima società si costituisce nel 1963, ne scrive Dino Buzzati. Di pari passo ci si muove a Cortina, su una intuizione di Giulio Apollonio: sciare sulla Tofana, a 2.500 metri, dove la neve regna a lungo. Si comincia a costruire nella primavera 1967, dopo diversi anni di trafila burocratica. Il 23 marzo 1968 c'è l'inaugurazione del secondo tronco; un anno dopo apre il primo, il 13 luglio 1971 l'ultimo tratto. Nell'azienda entrano Mario e Valentino, che coltivano il culto del nonno. E lo trasmettono ad Andrea, nuova generazione dei Vascellari, per altre pagine da aggiungere al libro Una famiglia, tante imprese, una storia, presentato ieri sulla Tofana.

M.Dib.
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Il Gazzettino