Un maxi-piano per promuovere la cozza Dop e gli altri prodotti

Un maxi-piano per promuovere la cozza Dop e gli altri prodotti
PORTO TOLLEIl Consorzio pescatori del Polesine ha realizzato un Piano di produzione e commercializzazione insieme a Fedagripesca. Un progetto che mira a impostare una campagna...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORTO TOLLE
Il Consorzio pescatori del Polesine ha realizzato un Piano di produzione e commercializzazione insieme a Fedagripesca. Un progetto che mira a impostare una campagna vera e propria di comunicazione e che potrebbe essere a costo zero per la struttura consortile, se fosse finanziato nell'ambito delle apposite cifre messe a disposizione delle organizzazioni di produttori dal ministero.

A proporre l'idea al consiglio di amministrazione è stato Paolo Mancin, presidente del Consorzio tutela cozza di Scardovari Dop (l'unica cozza Dop in Italia è quella coltivata nel Delta) e della coop Delta padano. «L'idea era nata per rilanciare la cozza Dop - spiega è necessario dare uno slancio al nostro settore, per questo dobbiamo puntare sulla promozione e la qualità del nostro prodotto. Perché le persone guardano le etichette e non il prezzo».
Nonostante la pandemia, complice il clima il 2020 è stato un buon anno per la Dop. «Per la prima volta siamo riusciti a vendere le cozze fino al 31 luglio perché il caldo è tardato e sono riuscite a sopravvivere - prosegue Mancin - tra l'altro, dopo la chiusura a causa del Covid, eravamo ripartiti tutti insieme, il prezzo era basso e la paura era soprattutto di non arrivare in tempo. Possiamo dire che sia stato un buon anno, ma avremmo potuto vendere molto di più se la gente avesse saputo che c'è la Dop e dove trovarle».
TRAINARE I PRODOTTI
Un progetto del valore di quasi 200mila euro che mira a valorizzare il prodotto certificato come cozza Dop, ma non solo: vuole essere da traino per tutti i prodotti del Consorzio. «Non bisogna dimenticarsi delle vongole bio e delle tante cose che abbiamo da valorizzare. Dobbiamo assolutamente cambiare marcia».
La strategia si snoderà attraverso diverse azioni: la creazione di un Qrcode per migliorare la tracciabilità della cozza Dop che rimanderà a un'apposita pagina di un sito che racconterà il prodotto, un'attività di promozione sui social con delle apposite campagne, l'attivazione di un ufficio stampa dedicato al rapporto con la stampa specializzata, i giornalisti, le aziende e le associazioni di categoria per promuovere i propri prodotti, nonché un'attività di comunicazione televisiva mirata su Alma Tv, una rete molto seguita dagli appassionati di cucina. Per quanto riguarda la Dop, il presidente del Consorzio che se ne occupa è sicuro: «Dobbiamo puntare alla ristorazione e alle pescherie specializzate, non alla grande distribuzione come abbiamo fatto finora».

In attesa di sapere se il progetto sarà finanziato o meno e che arrivino i contributi governativi per la ricostruzione della Sacca dopo la calamità del novembre 2019, i pescatori hanno ripristinato le cavane e si preparano per la stagione. «Gli allevatori stanno facendo l'ultima separazione delle trecce della Dop prima della vendita, che si spera possa iniziare a maggio. Noi per fortuna o purtroppo lavoriamo con la natura, da cui dipendiamo per almeno il 70 per cento, per questo dobbiamo puntare a promuovere il nostro prodotto».
Anna Nani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino