Un esercito di cinquecento volontari: «Garantiamo copertura 24 ore su 24»

Un esercito di cinquecento volontari: «Garantiamo copertura 24 ore su 24»
I NUMERISono cinquecento i volontari del Cnsas attivi in provincia di Belluno. Un vero e proprio esercito quello Bellunese se si calcola che in tutto il Veneto sono 700 i...

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I NUMERI
Sono cinquecento i volontari del Cnsas attivi in provincia di Belluno. Un vero e proprio esercito quello Bellunese se si calcola che in tutto il Veneto sono 700 i componenti del Soccorso Alpino. Nelle 19 stazioni di competenza, della Seconda Delegazione due sono in territorio trevigiano, tutte le altre sono in provincia di Belluno e garantiscono copertura 24 ore 24.

SUPPORTO
Un supporto indispensabile nei fine settimana come quello appena terminato, ma anche nei giorni feriali quando la montagna diventa un'insidia. Un'intera estate - l'ennesima - con interventi a raffica, di fatto senza soluzione di continuità. Dalle persone in difficoltà nella discesa a chi si sente male, passando anche, ovviamente, per chi non ha la preparazione e l'attrezzatura adatta per affrontare quella che - quando la strada sale - non è mai, solo, una passeggiata.
SUBITO PRONTI
«In ogni stazione - spiegano dal Soccorso Alpino - c'è una persona immediatamente pronta ad essere recuperata dall'elicottero o a raggiungere il posto in cui può esserci necessità. Tre persone sono immediatamente contattatili telefonicamente e a cascata è possibile mobilitare tutti gli altri volontari».
L'ESTATE
E se qualcuno immagina che in estate, a causa delle ferie, sia più difficile trovare qualche volontario disposto a mettersi a disposizione della comunità può solo ricredersi.
Chiaramente trattandosi di volontari «non obblighiamo nessuno - scherzano dal soccorso alpino - ma c'è una sensibilità tale che non c'è difficoltà a coprire i turni».
NELLA CENTRALE
Nel periodo estivo, inoltre, un tecnico del Soccorso alpino, a turno, staziona a Pieve di Cadore ad affiancare gli infermieri che gestiscono le telefonate del Suem. Un modulo che viene replicato anche fuori dall'estate nelle giornate calde per gli escursionisti.

Oltre al coordinamento a livello provinciale c'è poi un coordinamento a livello superiore che permette, in caso di necessità anche di collaborare tra i soccorsi alpini delle diverse province. Un meccanismo indispensabile nel momento in cui dovessero verificarsi in contemporanea più emergenze in un territorio.
(A.Zam.)
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Il Gazzettino