IL CASOUDINE Sarebbero stati chiusi in un bagno, che sarebbe diventato per loro «come la cella di un carcere». È questa la situazione che sostengono di essersi trovate davanti...
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UDINE Sarebbero stati chiusi in un bagno, che sarebbe diventato per loro «come la cella di un carcere». È questa la situazione che sostengono di essersi trovate davanti le guaardie zoofile dell'Oipa Udine, intervenute in un alloggio dopo la segnalazione di alcuni cittadini che, passando nel corridoio condominiale erano stati colpiti dall'odore nauseabondo e dall'abbaiare persistente che sentivano provenire dall'appartamento. All'interno le guardie zoofile hanno trovato «una Shar Pei di poco più di un anno, una piccola meticcia di otto anni e una gattina tricolore di 5 anni», che, dicono in un post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo «condividevano lo stesso spazio giorno dopo giorno. Da questo spazio, rappresentato dal bagno dell'abitazione, non potevano mai uscire, e per loro era diventato come la cella di un carcere. Questa cella non veniva però quasi mai pulita e per questo era completamente cosparsa di feci e urina». L'Oipa Udine afferma che «effettuati alcuni passaggi in più giorni ed a ore diverse le Guardie hanno potuto accertare il continuo isolamento degli animali. Sulla base delle indagini e della ricostruzione effettuate le Guardie Zoofile hanno rapportato il tutto alla Procura che ha immediatamente emesso decreto di perquisizione con il quale ha autorizzato le Guardie ad accedere all'abitazione e a procedere al sequestro penale degli animali», si legge ancora nella nota pubblicata sul social.
La Shar Pei acquistata un anno prima sarebbe «risultata affetta da una forte allergia, da alopecia» «e da una dermatite estesa sul petto causata dallo stazionare sul pavimento intriso di urina». A quanto riferito, sarebbe rimasta a lungo davanti alla porta, graffiando lo stipite per chiedere di uscire. Le guardie ecozoofile spiegano che «ai proprietari è stato contestato il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze e le tre piccole, dopo il sequestro sono state affidate ad una struttura sanitaria in attesa di trovare una nuova adeguata sistemazione».
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Il Gazzettino