Uffici postali sporchi: «Allarme sanitario»

Uffici postali sporchi: «Allarme sanitario»
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IL CASO
TREVISO Da più di 20 giorni gli uffici postali trevigiani non vengono più puliti. La ditta che ha in appalto il servizio, la Nuova Idea srl di Caltanissetta, è in ritardo con i pagamenti della 46 lavoratrici che si occupano delle pulizie. Le quali, ormai, denuncia la Cisl, «non hanno più neppure i soldi per pagarsi le benzina e andare al lavoro». Il risultato è sotto gli occhi di tutti: uffici sporchi, bagni non puliti e assenza di materiale sanitario e carta igienica in un terzo degli uffici postali di Treviso e Belluno. Tanto che il sindacato dei lavoratori di Poste italiane della Cisl (Slp) e la Fisascat Cisl Belluno Treviso ha lanciato l'allarme igienico sanitario in circa 70 tra uffici postali aperti al pubblico e uffici di recapito dove operano i portalettere della Marca.

IL NODO
Alla base del problema, spiegano i sindacalisti della Fisascat Cisl, c'è la condizione di lavoro delle dipendenti della ditta che ha in appalto il servizio di pulizia degli uffici. «Non ricevono lo stipendio da maggio - spiega Daniela Zuliani della Fisascat Cisl Belluno Treviso - e non hanno più neppure i soldi per la benzina necessaria per raggiungere gli uffici postali con l'auto. Allo stesso tempo, l'azienda stessa non rifornisce più il materiale per effettuare le pulizie». «Le lavoratrici - 46 nel trevigiano e 30 nel bellunese - attendono gli stipendi di maggio e giugno e anche il Tfr dall'azienda, sempre dello stesso Consorzio, che ha passato l'appalto alla Nuova Idea. Il problema di base sono questi appalti che vengono assegnati al massimo ribasso a cooperative ed aziende di dubbia provenienza e serietà».
IL MONITO
Il Sindacato dei Postali ha chiesto che vengano ripristinate e garantite le condizioni igienico sanitarie minime nell'ambiente di lavoro. «In caso contrario - specifica -, si riserva la possibilità di avviare ulteriori azioni, come la sospensione del servizio». Una situazione delicata insomma, sulla quale per ora Poste italiane rimane cauta, anche se sta valutando la posizione della società che ha in appalto il servizio di pulizie. Il tutto in attesa del tavolo convocato dalla Regione per il 29 luglio a cui siederanno Cgil, Cisl e Uil, Poste Italiane e i rappresentanti della società siciliana. Il problema è che mancano 10 giorni, e nel frattempo nessuno si occupa della pulizia degli uffici.

Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino