UDINE Via libera alla procedura di gara per il rifacimento delle facciate del

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UDINE

Via libera alla procedura di gara per il rifacimento delle facciate del Castello di Udine. Dopo il sì della giunta al progetto definitivo (approvato il 9 luglio), Palazzo D'Aronco non ha perso tempo e ha avviato l'iter per la procedura negoziata, che prevede l'invito di almeno 15 aziende, che dovranno presentare la loro manifestazione d'interesse entro il 14 agosto. Un bando del valore di 850mila euro complessivi (di cui quasi 746mila per i lavori), coperti con la donazione della Danieli spa di Buttrio, che ha sponsorizzato l'operazione. Una volta affidato l'intervento di restyling, i lavori dovrebbero durare tra i quattro e i cinque mesi, e quindi, secondo quanto annunciato dal sindaco, Pietro Fontanini, la struttura che dal colle sovrasta tutta la città, dovrebbe essere pronta per la primavera del 2020. Il cantiere prevede interventi di restauro sugli intonaci (deteriorati a causa dell'umidità, dell'inquinamento atmosferico, dell'erosione del vento e dell'umidità di risalita, oltre che dalla naturale alterazione cromatica della tinteggiatura esterna); sui serramenti in legno (tra cui la porta storica esterna, in corrispondenza dello Scalone lato Nord), che presentano numerosi fattori di degrado (alterazioni cromatiche, attacchi biologici, deformazioni, degrado di guarnizioni e organi di manovra); sugli elementi lapidei che presentano alcuni tipi di depositi (patine, pellicole, croste nere, esfoliazioni); e su quelli metallici (cancellate dell'arco trionfale, grate di protezione, parapetti di finestre, i supporti delle bandiere dell'arco trionfale e della specola). L'operazione è figlia di un protocollo d'intesa siglato lo scorso marzo, dal Comune di Udine, con l'azienda di Buttrio, Confindustria e la Soprintendenza ai beni artistici del Fvg, che hanno unito forze e risorse per ridare il suo originario splendore all'edificio che fu risistemato, l'ultima volta, negli anni 80. Un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato. Non il primo, per quanto riguarda la Danieli, che negli anni ha finanziato diverse operazioni di recupero del patrimonio artistico ed architettonico del capoluogo friulano, come l'Angelo del Castello e il campanile, la Torre dell'Orologio e la Loggia di San Giovanni. L'amministrazione comunale, dal canto suo, ha stretto l'accordo con grande soddisfazione, dato che il Castello di Udine, con la sua posizione (ma anche considerando che al suo interno, nel Salone del Parlamento, si riuniva il consiglio della Patria del Friuli), rappresenta, per la città, un forte simbolo identitario e storico-culturale: in questo senso, nelle intenzioni della giunta, la sua sistemazione è diventata simbolo di rinascita, dello stesso capoluogo, come capitale del Friuli. Tra l'altro, la struttura è stata recentemente oggetto di intervento anche al suo interno. La volontà della giunta Fontanini è di rendere il Castello sempre più fruibile da cittadini e turisti: la riqualificazione dell'involucro esterno dell'edificio, infatti, fa parte di un progetto più ampio, con la ristrutturazione della Biblioteca Joppi, il ripristino del percorso naturalistico che la collega al colle e il futuro collegamento a cremagliera da piazza Primo Maggio (dietro il Concordia), che dovrebbe anch'esso vedere la luce nei prossimi anni.

A.P.
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Il Gazzettino