Turismo enogastronomico, convegno in Camera di commercio

Turismo enogastronomico, convegno in Camera di commercio
Il futuro del Polesine nel panorama dell'enogastronomia nazionale si gioca su un mix di prodotti tipici, paesaggio e turismo. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il futuro del Polesine nel panorama dell'enogastronomia nazionale si gioca su un mix di prodotti tipici, paesaggio e turismo.

Se ne parlerà domani dalle 9.30 al convegno organizzato dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori, in Camera di commercio. Sono previsti gli interventi del presidente provinciale Cia Giordano Aglio, del direttore Paolo Franceschetti, di Renato Maggiolo esperto agroalimentare, di Stefano Fracasso, funzionario dei Gal del Polesine e del giornalista Donato Sinigaglia. Le conclusioni saranno affidate al consigliere regionale, vice presidente della commissione Agricoltura di palazzo Ferro Fini, Graziano Azzalin.
È previsto anche un buffet con i prodotti tipici del territorio curato da Enrico Rizzato, chef del ristorante Al Ponte di Lusia.
Oltre alle indiscutibili particolarità delle nostre bellezze naturali - ha ricordato il direttore Franceschetti - su tutte il Delta del Po, va sottolineato che il Polesine può fregiarsi di prestigiose denominazioni di origine protetta come le cozze di Scardovari e l'aglio bianco, oltre ai marchi con indicazione geografica protetta per l'insalata di Lusia e il riso del Delta. Senza dimenticare il miele, la zucca di Melara e il melone del Delta, i tartufi e i radicchi di Rosolina-Chioggia e "di busa" che si coltiva solo a Lusia».
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino