Turisimo digitale, il viaggio inizia dal web

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IL FUTURO IN RETE

PADOVA Giornate dense di appuntamenti per Digitalmeet 2017. Ieri mattina al centro conferenze Stanga si è parlato di Digitaltourism - l'innovazione digitale nella filiera turistica. A discuterne tra gli altri Antonello De Medici, vicepresidente nazionale e delegato veneto di Confindustria Turismo, Stefan Marchioro, Regione Veneto Direzione Turismo e Flavio Rodeghiero presidente de DMO (Destination Management Organization). «L'Italia si sta evolvendo nel settore ma viaggia ancora a due velocità - spiega De medici - le grandi imprese fanno un marketing molto avanzato fino alla promozione sociale, le piccole soffrono hanno bisogno di formazione e di fare rete per poter competere. Sul web inoltre è essenziale dare un valore aggiunto». Rodeghiero sottolinea 3 aspetti indispensabili nel comparto: cultura, metodo e organizzazione. «Come Ente siamo gratuitamente al servizio delle aziende - dice - dobbiamo trasmettere emozioni da promuovere nel contesto allargato del territorio. Facciamo tra l'altro promozione puntando sul congressuale perché un turista congressuale spende 2 volte quanto un altro turista». Di innovazione digitale ma nel campo del lavoro si è parlato all'Università con l'assessore regionale Elena Donazzan e Paolo Gubitta, docente di organizzazione aziendale e responsabile scientifico del neonato Osservatorio sulle Professioni Digitali che si occupa delle trasformazioni del lavoro sul territorio. «Per noi è molto importante tenere il passo con l'innovazione perché ragioniamo in un mondo che cambia e le politiche del lavoro sono necessariamente collegate alla formazione - afferma Donazzan - non ci facciamo impressionare dalle cifre dei lavori che spariranno lasciando il posto alla tecnologia, cerchiamo di capire le traiettorie del cambiamenti e agire immediatamente». Per capire questi bisogni l'Osservatorio è fondamentale. «Il futuro è dei lavori ibridi - sottolinea Gubitta - e le professioni consolidate si devono contaminare digitalizzandosi perché oggi si usano nomi consueti per indicare contenuti diversi».Il Rettore Rosario Rizzuto esorta a non aver paura del cambiamento perché «Capire il mondo del lavoro ora significa impedire la catastrofe e rendere competitivo il Paese».

LM.
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Il Gazzettino