Turisimo digitale, il viaggio inizia dal web

Mercoledì 18 Ottobre 2017
Turisimo digitale, il viaggio inizia dal web
IL FUTURO IN RETE
PADOVA Giornate dense di appuntamenti per Digitalmeet 2017. Ieri mattina al centro conferenze Stanga si è parlato di Digitaltourism - l'innovazione digitale nella filiera turistica. A discuterne tra gli altri Antonello De Medici, vicepresidente nazionale e delegato veneto di Confindustria Turismo, Stefan Marchioro, Regione Veneto Direzione Turismo e Flavio Rodeghiero presidente de DMO (Destination Management Organization). «L'Italia si sta evolvendo nel settore ma viaggia ancora a due velocità - spiega De medici - le grandi imprese fanno un marketing molto avanzato fino alla promozione sociale, le piccole soffrono hanno bisogno di formazione e di fare rete per poter competere. Sul web inoltre è essenziale dare un valore aggiunto». Rodeghiero sottolinea 3 aspetti indispensabili nel comparto: cultura, metodo e organizzazione. «Come Ente siamo gratuitamente al servizio delle aziende - dice - dobbiamo trasmettere emozioni da promuovere nel contesto allargato del territorio. Facciamo tra l'altro promozione puntando sul congressuale perché un turista congressuale spende 2 volte quanto un altro turista». Di innovazione digitale ma nel campo del lavoro si è parlato all'Università con l'assessore regionale Elena Donazzan e Paolo Gubitta, docente di organizzazione aziendale e responsabile scientifico del neonato Osservatorio sulle Professioni Digitali che si occupa delle trasformazioni del lavoro sul territorio. «Per noi è molto importante tenere il passo con l'innovazione perché ragioniamo in un mondo che cambia e le politiche del lavoro sono necessariamente collegate alla formazione - afferma Donazzan - non ci facciamo impressionare dalle cifre dei lavori che spariranno lasciando il posto alla tecnologia, cerchiamo di capire le traiettorie del cambiamenti e agire immediatamente». Per capire questi bisogni l'Osservatorio è fondamentale. «Il futuro è dei lavori ibridi - sottolinea Gubitta - e le professioni consolidate si devono contaminare digitalizzandosi perché oggi si usano nomi consueti per indicare contenuti diversi».Il Rettore Rosario Rizzuto esorta a non aver paura del cambiamento perché «Capire il mondo del lavoro ora significa impedire la catastrofe e rendere competitivo il Paese».
LM.

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