Troppe nutrie: «Mangiamole»

Troppe nutrie: «Mangiamole»
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TREVISO - (pcal) Spezzatino di nutria; nutria ai ferri; ragù di nutria; nutria in umido e via di questo passo. L'elenco sarebbe lungo e variegato per un menù molto particolare ma, in queste ultime ore, molto caldeggiato dall'assessore provinciale alla caccia Mirco Lorenzon che ha rilanciato un'idea per risolvere la piaga dei piccoli castori che infestano le sponde dei corsi d'acqua nostrani: mangiarli. «Posso capire che l'idea possa dare fastidio - premette Lorenzon - ma è sbagliato. È una carne pregiatissima che all'estero consumano senza problemi. E non in chissà quali paesi. Le carni di castorino, quindi le nutrie, vengono mangiate in Sudamerica, negli Usa, ma anche in Francia o in Germania. Io non l'ho mai assaggiata, ma chi l'ha fatto assicura che si tratta di una carne buonissima, tenera, ricca di proteina e povera di colesterolo. In fin dei conti questi animali mangiano erba e basta. Per certi versi hanno un'alimentazione decisamente migliore di polli o manzi d'allevamento». Il solo pensiero di addentare una nutria però provoca un brivido di disgusto: «È vero - ammette Lorenzon - perché siamo abituati ad assimilarle ai topi per via della loro coda. In realtà non c'entrano niente, sono dei piccoli castori. Il problema è che sono state introdotte da noi da una ventina d'anni, in altre paesi ci sono sa almeno settant'anni e quindi sono entrate nei gusti alimentari. Anche quando si iniziò a parlare della carne dello struzzo in tanti dissero che non l'avrebbero mai assaggiata, poi invece è diventata abbastanza comune».
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Il Gazzettino