TRASPORTO PUBBLICO VENEZIA Anche questo fine settimana è prevedibile un

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TRASPORTO PUBBLICOVENEZIA Anche questo fine settimana è prevedibile un assalto ai mezzi di Actv per arrivare a Venezia e, non essendoci novità nei rinforzi Actv fino a lunedì,...

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TRASPORTO PUBBLICO
VENEZIA Anche questo fine settimana è prevedibile un assalto ai mezzi di Actv per arrivare a Venezia e, non essendoci novità nei rinforzi Actv fino a lunedì, è del tutto prevedibile che assisteremo a una replica delle baruffe tra passeggeri, marinai e pontonieri.

Una situazione che non è piaciuta a nessuno, neppure all'Ulss che un paio di giorni fa non ha esitato a definire pericoloso l'assembramento a bordo dei ferry boat per il Lido, presi d'assalto dai ciclisti provenienti dalla terraferma.
Per il prefetto Vittorio Zappalorto, per far cessare questa brutta situazione non c'è che da far ripartire il servizio a livelli normali. Costi quel che costi.
IL SERVIZIO RIPARTA
«Io posso mettere tutti i poliziotti e i carabinieri del mondo - dice - ma finché gli imbarcaderi saranno pieni di gente e non ci saranno mezzi, ci sarà confusione e una situazione difficilmente sostenibile. Con il Comitato per l'Ordine pubblico e la sicurezza, era stato deciso di mettere un presidio di forze dell'ordine nei pontili strategici e negli orari di punta. Più di questo noi non possiamo fare. Più di dire questi sono i pontili, questi sono gli orari e mettere agenti e militari a presidiare, non possiamo fare».
Quella del prefetto non è però un'alzata di bandiera bianca, ma un invito al Comune e anche alla Regione di mettere mano al trasporto pubblico.
«Qui c'è un'autorità di regolazione del trasporto pubblico locale, che è la Regione, la quale regola con leggi e ordinanze la materia. C'è poi l'autorità che gestisce il servizio, che è il Comune. Se questi due enti non si mettono d'accordo per fare il servizio, questo non potrà mai funzionare, gli assembramenti ci saranno sempre. Non è che mettendo un carabiniere o un poliziotto negli imbarcaderi si risolva il problema».
SITUAZIONE A RISCHIO
La situazione, insomma, rischia di diventare ingovernabile anche perché c'è un grosso problema anche da parte della gente, che passati tre mesi a casa, non ne vuole sapere di nuove costrizioni.
«Se nel pontile arrivano migliaia di persone - spiega - il carabiniere non può mandarle via, può evitare che litighino e che si prendano a botte. Questa è la funzione deterrente. Quando ci sono tutte quelle persone in attesa e i mezzi non partono il caos si è già creato.
La gente non accetta di restare a terra, quindi o si mettono i mezzi come prima o si andrà avanti con questa situazione».
Per il Prefetto, infatti, non è più sostenibile che ci sia un servizio ridotto al minimo adesso che la gente si muove e hanno ricominciato a riaffacciarsi i turisti.
NON CI SONO GIUSTIFICAZIONI
«Adesso che è tutto aperto e non ci sono più limitazioni - puntualizza Zappalorto - se non ci sono i mezzi che c'erano prima è logico e inevitabile che succedano queste cose. Il Comune dovrebbe mettere tutti i mezzi che c'erano prima. Questo è quello che vuole la Regione e questo è ciò che vuole anche il Governo. Certo, c'è il problema del trasporto pubblico a deficit a causa della mancanza di turisti che pagano il biglietto pieno e capisco che il comune tenga duro il più a lungo possibile, ma non si può più andare avanti così».
Intanto, domani è sabato e ci sarà ancora un servizio al minimo.

«Le forze dell'ordine ci saranno come la scorsa settimana - conclude - metteremo gli uomini che abbiamo, non posso chiamare i reparti speciali per questo. L'unica, ripeto, è mettere gli stessi mezzi che c'erano prima».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino