Tra libri e quaderni c'è la carta igienica

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Le sforbiciate del Ministero all'entrata da scuola. Emozioni e aspettative ieri, con la cartella in spalla e la carta igienica sotto il braccio. Il piccolo kit tenuto in braccio dai genitori stretti intorno all'ingresso della elementare Gabelli per la tradizionale cerimonia di inizio anno, si accompagnava ieri ai sorrisi delle maestre e delle famiglie, ricordando ancora una volta come i tagli all'istruzione non diano scampo. Una risma di fogli bianchi, un pacco di scottex e uno di carta igienica formavano il pacchetto richiesto ad ogni alunno, per andare incontro alle necessità dell'attività didattica e alla vita dei bambini nella struttura. Ieri mattina in molti lo tenevano stretto sotto il braccio per consegnarlo alle insegnanti una volta arrivati in aula. Nulla di nuovo, le difficoltà vissute dal settore non suscitano stupore tra i genitori, ben disposti a supportare l'attività anche con raccolte fondi e iniziative. «Le maestre sono in gamba - commenta Stefano Pozza, presidente del Comitato genitori Gabelli - e noi per quanto possiamo diamo un aiuto. Con i soldi raccolti negli anni abbiamo permesso di allestire un'aula computer, pagato il gelato di fine anno ai bambini e organizzato incontri con Alidentali e il pediatra Giangiacomo Nicolini. Per quest'anno c'è stato richiesto l'acquisto di un lettore cd e la manutenzione di un computer». La penuria è equamente spalmata su tutti e tre gli Istituti comprensivi del territorio, i dirigenti non ne fanno segreto e hanno messo in atto una politica di oculata gestione perché nulla vada sprecato. «Dal 2010 - spiega Concetta Spadaro, a capo del Primo Istituto comprensivo -, ovvero da quando sono iniziati i tagli dello Stato, abbiamo iniziato a chiedere un contributo facoltativo alle famiglie e io, prima dell'inizio dell'anno, faccio un conto delle fotocopie a disposizione di ogni alunno sulla base del programma e delle esigenze didattiche delle insegnanti, perché non ci siano sprechi. Va così oggi. Fare economia, da un certo punto di vista, è positivo perché rende i ragazzi consapevoli del momento di crisi dello Stato e partecipi della cosa pubblica». La cinghia si stringe, insomma, ma il primo giorno di scuola resta comunque un'emozione. I bambini delle Gabelli, come di altre scuole, pochi minuti dopo le 8 l'hanno inaugurato intonando l'inno di Mameli per poi lasciare spazio al saluto del dirigente Fulvio De Bon. «L'Italia è in sofferenza - ha detto ai piccoli -, ma voi potete fare la vostra parte. Noi, intanto, abbiamo dato il masso nominando tutti gli insegnanti e pensando a voi nel farlo, con un'attenzione particolare ai bambini in difficoltà».
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Il Gazzettino