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PADOVA All'Agenzia Entrate arrivano i tornelli e Adl Cobas scende sul piede di guerra. «Non è più accettabile che i dipendenti pubblici vengano dipinti come fannulloni» tuona il sindacato che denuncia come, su indicazione della direzione regionale Entrate, sarebbe imminente la predisposizione dei tornelli all'entrata di via Turazza 39 che diventerà l'unico acceso per i dipendenti ai fronte dei 3 attuali.
Secondo Adl, infatti, non si tratta di un provvedimento finalizzato a velocizzare i tempi d'attesa dell'utenza che si trova, già da ora, a fare la coda prima di avere accesso alla prima informazione dall'unica entrata per il pubblico.
Precedentemente, invece, l'acceso per il pubblico era possibile da altre due entrate (suddivise per Entrate e Territorio). «Non è sicuramente un provvedimento che semplifica i problemi di mobilità di utenti e dipendenti spiega ancora il sindacato - Non si tratta, neppure, di una decisione che favorisce l'entrata dei dipendenti. Al contrario, rischia di determinare nuove code. Ma qual' è la logica di questo provvedimento, che come sindacato cercheremo di contrastare? Crediamo che l'unica risposta possibile s'iscriva nella logica di dipingere il pubblico dipendente come un nulla facente. Infatti, alla faccia del governo del cambiamento, la ministra Buongiorno ha già fatto propria la logica dei governi precedenti sul come approcciarsi ai 3.200.000 dipendenti pubblici e, anziché preoccuparsi di accelerare sulle nuove assunzioni, oltremodo necessarie, parla di impronte biometriche per rilevare la presenza dei dipendenti quando in realtà è già rilevata dagli attuali badge e le percentuali di lavoratori pubblici disonesti, nel registrare la loro presenza non raggiunge neanche l'1%. Ora mancavano solo i tornelliche creano un'ulteriore spesa inutile. Come Adl Cobas cercheremo di attuare il massimo di unità sindacale, a partire dalla Rsu, per portare avanti tutte le forme di lotta»
Al. Rod.
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Il Gazzettino