Timbrava anche per la collega

Timbrava anche per la collega
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Non volevano perdere nemmeno un istante: così mentre una andava a prendere l'auto dal parcheggio, a circa 3-4 minuti dall'ufficio, l'altra, borsa e giacca in mano, aspettava lo start delle 17 in punto per timbrare entrambi i cartellini e fiondarsi nell'auto della collega. E via verso Feltre prima del grande traffico dell'ora di punta. Scene che ricordano il ragioner Fantozzi e il collega Filini. Eppure, era quello che succedeva ogni giorno in via Caffi, negli uffici del Servizio forestale regionale finito sotto i riflettori della Procura di Belluno per presunti episodi di assenteismo. Le due donne, che avrebbero comunque una posizione più marginale rispetto ad altri, rischiano in ogni caso una condanna da 1 a 5 anni, e il posto di lavoro. Intanto, gli indagati, assistiti dai difensori, hanno iniziato la sfilata davanti ai carabinieri del Nucleo operativo di Belluno che indagano su delega del procuratore Francesco Saverio Pavone.

Finora, tutte le persone convocate si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Strategia che accomuna i vari difensori. Prima di parlare vogliono leggere le carte e le accuse. Poi si vedrà.
Dodici le persone indagate, compreso il responsabile del Servizio che avrebbe omesso il controllo sui sottoposti permettendo loro di assentarsi in oragio d'ufficio, regolarmente retribuito dalla Regione Veneto. Le ore sottratte, per alcuni, ammonterebbero anche a 40, rilevate nel corso dell'inchiesta partita a metà del 2015. Per mesi i dipendenti sono stati controllati a vista, anche con l'uso di telecamere. C'era chi andava a pranzo risultando, però al lavoro, e chi andava fuori a far solo compagnia al collega che fumava. Non si contano i caffè e le colazioni, oltre alle commissioni spicciole. Quelle di ogni giorno che, solitamente, non si riescono a fare durante l'orario di lavoro. Salvo in via Caffi e molte altre vie simili da nord a sud. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino